Gli stress biotici e abiotici sono i principali responsabili delle perdite di produttività delle piante coltivate d'interesse agronomico. Numerosi studi mostrano che la gestione convenzionale del frutteto (lavorazioni del suolo, concimazione empirica, bruciatura residui) genera un progressivo impoverimento della dotazione in sostanza organica nel suolo, rendendo l’intero sistema vulnerabile alla comparsa di malattie e infestazioni. Infatti, il benessere delle piante, l’equilibrio e la complessità dell’intero sistema frutticolo sono i primi "ostacoli" alla diffusione di un patogeno, predisponendo una barriera naturale per le piante. L’ipotesi alla base della ricerca è stata quella di migliorare la fertilità microbiologica del suolo e la sua capacità di immagazzinamento idrico, ripristinando la sostanza organica del terreno mediante l’adozione di pratiche agronomiche “sostenibili” (inerbimento, potatura razionale ed annuale, irrigazione con acque reflue e riciclo dei residui vegetali). Il confronto è stato effettuato con una gestione convenzionale. La sperimentazione è stata eseguita in un oliveto maturo di oltre 80 anni della cultivar “Maiatica di Ferrandina”, dove sono state definite le parcelle sperimentali condotte con criteri di gestione agronomica differente (sostenibile vs convenzionale) per oltre un decennio. La gestione sostenibile ha favorito l’incremento della sostanza organica del suolo di circa l’1.1% nello strato 0-40 cm. Nella stessa parcella, la velocità d’infiltrazione verticale dell’acqua nel terreno è risultata essere oltre dieci volte superiore a quella della tesi convenzionale. Infine, dal punto di vista microbiologico, il suolo della parcella sostenibile ha presentato maggiori livelli di biomassa e una più ampia diversità di microrganismi. Attraverso le pratiche di gestione sostenibile dei frutteti è pertanto possibile ripristinare la fertilità dei suoli, con benefici quanti-qualitativi sulla produzione e sulla complessità del sistema frutticolo.
La gestione sostenibile dell’oliveto: benefici per la fertilità del suolo e la complessità dell’agroecosistema
XILOYANNIS, Cristos;PALESE, Assunta Maria;LARDO, EGIDIO;SOFO, Adriano
2016-01-01
Abstract
Gli stress biotici e abiotici sono i principali responsabili delle perdite di produttività delle piante coltivate d'interesse agronomico. Numerosi studi mostrano che la gestione convenzionale del frutteto (lavorazioni del suolo, concimazione empirica, bruciatura residui) genera un progressivo impoverimento della dotazione in sostanza organica nel suolo, rendendo l’intero sistema vulnerabile alla comparsa di malattie e infestazioni. Infatti, il benessere delle piante, l’equilibrio e la complessità dell’intero sistema frutticolo sono i primi "ostacoli" alla diffusione di un patogeno, predisponendo una barriera naturale per le piante. L’ipotesi alla base della ricerca è stata quella di migliorare la fertilità microbiologica del suolo e la sua capacità di immagazzinamento idrico, ripristinando la sostanza organica del terreno mediante l’adozione di pratiche agronomiche “sostenibili” (inerbimento, potatura razionale ed annuale, irrigazione con acque reflue e riciclo dei residui vegetali). Il confronto è stato effettuato con una gestione convenzionale. La sperimentazione è stata eseguita in un oliveto maturo di oltre 80 anni della cultivar “Maiatica di Ferrandina”, dove sono state definite le parcelle sperimentali condotte con criteri di gestione agronomica differente (sostenibile vs convenzionale) per oltre un decennio. La gestione sostenibile ha favorito l’incremento della sostanza organica del suolo di circa l’1.1% nello strato 0-40 cm. Nella stessa parcella, la velocità d’infiltrazione verticale dell’acqua nel terreno è risultata essere oltre dieci volte superiore a quella della tesi convenzionale. Infine, dal punto di vista microbiologico, il suolo della parcella sostenibile ha presentato maggiori livelli di biomassa e una più ampia diversità di microrganismi. Attraverso le pratiche di gestione sostenibile dei frutteti è pertanto possibile ripristinare la fertilità dei suoli, con benefici quanti-qualitativi sulla produzione e sulla complessità del sistema frutticolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.