La frazione fine 0-4 mm di scorie di acciaieria da forno elettrico ad arco, generalmente inidonea per applicazioni in costruzioni stradali come aggregato di miscele bituminose, è stata utilizzata in parziale (40%, 60%, 80%) o totale sostituzione di sabbia naturale per la produzione di masselli prismatici autobloccanti in calcestruzzo per pavimentazioni, di lunghezza, larghezza ed altezza pari a 220, 110 e 60 mm, rispettivamente. Le miscele cementizie sono state progettate per offrire la medesima lavorabilità a parità di contenuto di cemento. I risultati delle prove di abrasione e di resistenza meccanica a compressione sono stati molto soddisfacenti, grazie alla considerevole resistenza intrinseca dell’aggregato artificiale, connessa alla sua alta densità e bassa porosità. La percentuale di sostituzione ottimale è stata inferiore al 100%, poiché in tale condizione, dati i vincoli progettuali imposti, la miscela conteneva un quantitativo di acqua d’impasto insufficiente a garantire una totale adesione della matrice cementizia alle particelle di aggregato
CALCESTRUZZI PER SPECIALI APPLICAZIONI A BASE DI SCORIE DI ACCIAIERIA DA FORNO ELETTRICO AD ARCO
TELESCA, ANTONIO;MARROCCOLI, Milena;SANTARSIERO, CLAUDIO;VALENTI, Gian Lorenzo
2012-01-01
Abstract
La frazione fine 0-4 mm di scorie di acciaieria da forno elettrico ad arco, generalmente inidonea per applicazioni in costruzioni stradali come aggregato di miscele bituminose, è stata utilizzata in parziale (40%, 60%, 80%) o totale sostituzione di sabbia naturale per la produzione di masselli prismatici autobloccanti in calcestruzzo per pavimentazioni, di lunghezza, larghezza ed altezza pari a 220, 110 e 60 mm, rispettivamente. Le miscele cementizie sono state progettate per offrire la medesima lavorabilità a parità di contenuto di cemento. I risultati delle prove di abrasione e di resistenza meccanica a compressione sono stati molto soddisfacenti, grazie alla considerevole resistenza intrinseca dell’aggregato artificiale, connessa alla sua alta densità e bassa porosità. La percentuale di sostituzione ottimale è stata inferiore al 100%, poiché in tale condizione, dati i vincoli progettuali imposti, la miscela conteneva un quantitativo di acqua d’impasto insufficiente a garantire una totale adesione della matrice cementizia alle particelle di aggregatoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.