La crisi del settore turistico dovuta alla pandemia da Covid19 ha reso ancora più evidente l’urgenza di una transizione verso un turismo più resiliente e sostenibile, e ha creato maggiore consapevolezza della necessità che le aziende turistiche debbano modificare le proprie strategie e assumere comportamenti più sostenibili. Per ridurre gli impatti negativi delle attività turistiche sull’ambiente, i Paesi, i governi e le organizzazioni sono stati invitati ad adottare una prospettiva più green lungo tutta la catena del valore. I programmi nazionali e internazionali finalizzati alla ripresa delle attività turistiche dopo la crisi del settore dovuta alla pandemia di Covid- 19 mirano a supportare le aziende per qualificare l’offerta in maniera più sostenibile, aumentare l’attrattività anche delle piccole e piccolissime strutture di accoglienza attente all’ambiente, innovare i sistemi di gestione delle strutture turistiche, favorire l’accesso a standard di sostenibilità ambientale certificati a livello europeo e internazionale. In un simile contesto, la spinta verso una maggiore sostenibilità richiesta sia dalla nuova domanda turistica che dalle istituzioni, ha generato il proliferare di termini come “verde”, “green” e “sostenibile”, e la nascita di molteplici organizzazioni turistiche che si promuovono come “azienda green”. Inoltre, è iniziata la proliferazione di premi, etichette e riconoscimenti per promuovere le aziende e le destinazioni come “sostenibili”. Questa grande quantità di etichette, riconoscimenti, termini e attività promozionali legate alla sostenibilità del turismo ha generato confusione tra i consumatori e ha suggerito che molte delle azioni di aziende e destinazioni siano in realtà greenwashing. La necessità di evitare la confusione e di garantire l’effettiva adozione di misure di sostenibilità all’interno della gestione e delle operazioni delle destinazioni e delle aziende turistiche ha determinato la diffusione delle certificazioni ambientali, rilasciate da terze parti e riconosciute a livello internazionale. Partendo da queste considerazioni, il presente lavoro vuole fornire una visione critica delle certificazioni ambientali nel settore turistico italiano, con l’obiettivo di determinare analogie e differenze tra di esse. Il lavoro vuole individuare le principali certificazioni ambientali nel contesto italiano e compararne la diffusione sia numerica che geografica e settoriale nell’ambito del turismo.
Le certificazioni ambientali: opportunità e potenzialità nel turismo italiano
Micera R.
2022-01-01
Abstract
La crisi del settore turistico dovuta alla pandemia da Covid19 ha reso ancora più evidente l’urgenza di una transizione verso un turismo più resiliente e sostenibile, e ha creato maggiore consapevolezza della necessità che le aziende turistiche debbano modificare le proprie strategie e assumere comportamenti più sostenibili. Per ridurre gli impatti negativi delle attività turistiche sull’ambiente, i Paesi, i governi e le organizzazioni sono stati invitati ad adottare una prospettiva più green lungo tutta la catena del valore. I programmi nazionali e internazionali finalizzati alla ripresa delle attività turistiche dopo la crisi del settore dovuta alla pandemia di Covid- 19 mirano a supportare le aziende per qualificare l’offerta in maniera più sostenibile, aumentare l’attrattività anche delle piccole e piccolissime strutture di accoglienza attente all’ambiente, innovare i sistemi di gestione delle strutture turistiche, favorire l’accesso a standard di sostenibilità ambientale certificati a livello europeo e internazionale. In un simile contesto, la spinta verso una maggiore sostenibilità richiesta sia dalla nuova domanda turistica che dalle istituzioni, ha generato il proliferare di termini come “verde”, “green” e “sostenibile”, e la nascita di molteplici organizzazioni turistiche che si promuovono come “azienda green”. Inoltre, è iniziata la proliferazione di premi, etichette e riconoscimenti per promuovere le aziende e le destinazioni come “sostenibili”. Questa grande quantità di etichette, riconoscimenti, termini e attività promozionali legate alla sostenibilità del turismo ha generato confusione tra i consumatori e ha suggerito che molte delle azioni di aziende e destinazioni siano in realtà greenwashing. La necessità di evitare la confusione e di garantire l’effettiva adozione di misure di sostenibilità all’interno della gestione e delle operazioni delle destinazioni e delle aziende turistiche ha determinato la diffusione delle certificazioni ambientali, rilasciate da terze parti e riconosciute a livello internazionale. Partendo da queste considerazioni, il presente lavoro vuole fornire una visione critica delle certificazioni ambientali nel settore turistico italiano, con l’obiettivo di determinare analogie e differenze tra di esse. Il lavoro vuole individuare le principali certificazioni ambientali nel contesto italiano e compararne la diffusione sia numerica che geografica e settoriale nell’ambito del turismo.File | Dimensione | Formato | |
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