L’interpretazione della sezione narrativa che chiude Inferno VII, con l’immagine degli iracondi e degli accidiosi condannati nel medesimo girone, appare ancora oggi come una sorta di crux esegetica. L’«accidïoso fummo» dei dannati sommersi nella palude Stigia è stato letto dai commentatori antichi e moderni ora come un riferimento esclusivo alla tradizione patristica riguardante il settenario dei peccati capitali ora come assimilabile al vizio senza nome che, nella filosofia morale di Aristotele, si oppone per difetto alla virtù che modera l’ira ora, al contrario, come una delle forme dell’eccesso d’ira, censite anch’esse nell’Ethica aristotelica. Chi sono dunque i dannati della palude Stigia? e che cosa hanno in comune la collera impetuosa e la malinconia inerte? Guardare al sapere scientifico coevo, e in particolare alla fisiologia e alla psicologia delle passioni, può aiutare a dirimere queste questioni. Le scienze naturali, con le riflessioni sulla fisiologia dei fluidi corporei, forniscono a Dante gli strumenti per elaborare un possibile nesso tra la collera e la tristezza, ma anche le immagini con le quali è costruito il paesaggio morale della palude infernale. Altri materiali derivano dalla dottrina di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino sulla psicologia delle passioni legate al dolore (la tristitia). La loro rielaborazione da parte di Dante lascia pensare a una originale interpretazione delle riflessioni di Aristotele sui vizi di incontinenza.
La psicologia dell’ira in Inf. VII-VIII: note su un luogo controverso della Commedia
maria ellero
2023-01-01
Abstract
L’interpretazione della sezione narrativa che chiude Inferno VII, con l’immagine degli iracondi e degli accidiosi condannati nel medesimo girone, appare ancora oggi come una sorta di crux esegetica. L’«accidïoso fummo» dei dannati sommersi nella palude Stigia è stato letto dai commentatori antichi e moderni ora come un riferimento esclusivo alla tradizione patristica riguardante il settenario dei peccati capitali ora come assimilabile al vizio senza nome che, nella filosofia morale di Aristotele, si oppone per difetto alla virtù che modera l’ira ora, al contrario, come una delle forme dell’eccesso d’ira, censite anch’esse nell’Ethica aristotelica. Chi sono dunque i dannati della palude Stigia? e che cosa hanno in comune la collera impetuosa e la malinconia inerte? Guardare al sapere scientifico coevo, e in particolare alla fisiologia e alla psicologia delle passioni, può aiutare a dirimere queste questioni. Le scienze naturali, con le riflessioni sulla fisiologia dei fluidi corporei, forniscono a Dante gli strumenti per elaborare un possibile nesso tra la collera e la tristezza, ma anche le immagini con le quali è costruito il paesaggio morale della palude infernale. Altri materiali derivano dalla dottrina di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino sulla psicologia delle passioni legate al dolore (la tristitia). La loro rielaborazione da parte di Dante lascia pensare a una originale interpretazione delle riflessioni di Aristotele sui vizi di incontinenza.File | Dimensione | Formato | |
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