In his recent work, Poco prima del futuro: la cultura tra ibridi e attese (Bari, Progedit, 2021), Eugenio Imbriani offers some anthropological interpretations of the theme of the construction of future as a collective imaginative activity. Linear and progressive conceptions of the future are questioned by economic, environmental, health and political-military crises. The ability to build the future, although questioned, does not fail, but takes the form of protest, resistance, the interposition of pauses and conditions in the design of future transformative scenarios. Imbriani’s book is discussed here against the background of some topics covered in the recent National Conference of the Italian Society of Cultural Anthropology on “Future: Anthropologies of the future, future of anthropology”.

Nel suo recente lavoro, Poco prima del futuro: la cultura tra ibridi e attese (Bari, Progedit, 2021), Eugenio Imbriani propone alcune chiavi di lettura antropologiche del tema della costruzione del futuro come orizzonte immaginativo collettivo degli esseri umani. Le concezioni lineari e progressive del futuro sono messe in dubbio dal susseguirsi di crisi economiche, ambientali, sanitarie e politico-militari. La capacità di costruire il futuro, sebbene sia messa in discussione, non viene meno: essa assume spesso la forma della protesta, della resistenza, della frapposizione di pause e condizioni nella progettazione di scenari futuri trasformativi. Il libro di Imbriani è letto in parallelo con la discussione di alcuni argomenti trattati nel recente Convegno Nazionale della Società Italiana di Antropologia Culturale su “Futuro: Antropologie del futuro, futuro dell’antropologia”.

Futuri immaginati, passati, anteriori. Una lettura di Poco prima del futuro di Eugenio Imbriani

copertino
2021-01-01

Abstract

In his recent work, Poco prima del futuro: la cultura tra ibridi e attese (Bari, Progedit, 2021), Eugenio Imbriani offers some anthropological interpretations of the theme of the construction of future as a collective imaginative activity. Linear and progressive conceptions of the future are questioned by economic, environmental, health and political-military crises. The ability to build the future, although questioned, does not fail, but takes the form of protest, resistance, the interposition of pauses and conditions in the design of future transformative scenarios. Imbriani’s book is discussed here against the background of some topics covered in the recent National Conference of the Italian Society of Cultural Anthropology on “Future: Anthropologies of the future, future of anthropology”.
2021
Nel suo recente lavoro, Poco prima del futuro: la cultura tra ibridi e attese (Bari, Progedit, 2021), Eugenio Imbriani propone alcune chiavi di lettura antropologiche del tema della costruzione del futuro come orizzonte immaginativo collettivo degli esseri umani. Le concezioni lineari e progressive del futuro sono messe in dubbio dal susseguirsi di crisi economiche, ambientali, sanitarie e politico-militari. La capacità di costruire il futuro, sebbene sia messa in discussione, non viene meno: essa assume spesso la forma della protesta, della resistenza, della frapposizione di pause e condizioni nella progettazione di scenari futuri trasformativi. Il libro di Imbriani è letto in parallelo con la discussione di alcuni argomenti trattati nel recente Convegno Nazionale della Società Italiana di Antropologia Culturale su “Futuro: Antropologie del futuro, futuro dell’antropologia”.
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