Nell’ultimo decennio, l’attività intellettuale di Boccaccio, non solo latino ma anche volgare, è stata variamente ricondotta alla cultura protoumanistica. Questa interpretazione si è basata principalmente sulla ricostruzione di sezioni sempre più ampie della sua biblioteca, che ha gettato luce sia sulla figura di Boccaccio come scopritore ed editore di testi classici, sia sulla sua capacità di appropriarsi di opere ancora ignote al pubblico del suo tempo. La riflessione che mi propongo di sviluppare in queste pagine segue una linea in parte diversa. Vorrei mostrare cioè come la prossimità di Boccaccio alla cultura umanistica emergente si esprima anche nel modo in cui legge testi già noti al pubblico medievale, in alcuni casi veri e propri capisaldi della cultura tradizionale. Almeno per il Decameron, lo studio di queste modalità di ricezione permette di registrare il rapporto che il testo intrattiene con la tradizione e di conseguenza di verificare concretamente il progetto culturale che esso sottintende. Ho scelto due esempi molto noti: uno è l’Ovidio fonte del Proemio e della Conclusione dell’Autore; l’altro è l’Ethica di Aristotele, implicata come modello interdiscorsivo nella definizione della nozione di industria nella terza giornata.
Verso l’Umanesimo. Il Decameron e i suoi modelli
Maria Ellero
Writing – Original Draft Preparation
2022-01-01
Abstract
Nell’ultimo decennio, l’attività intellettuale di Boccaccio, non solo latino ma anche volgare, è stata variamente ricondotta alla cultura protoumanistica. Questa interpretazione si è basata principalmente sulla ricostruzione di sezioni sempre più ampie della sua biblioteca, che ha gettato luce sia sulla figura di Boccaccio come scopritore ed editore di testi classici, sia sulla sua capacità di appropriarsi di opere ancora ignote al pubblico del suo tempo. La riflessione che mi propongo di sviluppare in queste pagine segue una linea in parte diversa. Vorrei mostrare cioè come la prossimità di Boccaccio alla cultura umanistica emergente si esprima anche nel modo in cui legge testi già noti al pubblico medievale, in alcuni casi veri e propri capisaldi della cultura tradizionale. Almeno per il Decameron, lo studio di queste modalità di ricezione permette di registrare il rapporto che il testo intrattiene con la tradizione e di conseguenza di verificare concretamente il progetto culturale che esso sottintende. Ho scelto due esempi molto noti: uno è l’Ovidio fonte del Proemio e della Conclusione dell’Autore; l’altro è l’Ethica di Aristotele, implicata come modello interdiscorsivo nella definizione della nozione di industria nella terza giornata.File | Dimensione | Formato | |
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