Attraverso un’analisi ravvicinata delle strategie retoriche e narratologiche di Decameron, IX 2, la lettura qui proposta mette a fuoco tre aspetti interrelati del testo: le forme di realizzazione e le funzioni del comico; il tema dell’ipocrisia; i collegamenti infratestuali con altre novelle della raccolta. La diversa realizzazione del comico è uno dei criteri che modellano la rete di collegamenti espliciti tra la novella e altri racconti. In particolare, in IX 2, la comicità assume una duplice valenza: morale e intellettuale. Il piacere del riso è collegato da una parte a un’istanza antigerarchica e al prevalere della legge naturale del desiderio erotico su modelli comportamentali contrari a essa, dall’altra all’improvvisa agnizione di ciò che si nasconde oltre le apparenze, un disvelamento che nella novella è sottratto alle risorse conoscitive dell’uomo e affidato al capriccio della fortuna.
This paper offers a close reading of the rhetorical and narrative strategies in Decameron, IX 2, with a focus on the interplay of three different textual aspects: first, the forms and functions of humor; secondly, the theme of hypocrisy, which Boccaccio presents through the behavior of the protagonist/antagonist pair; thirdly, the links with other tales in the overall work. The divergent quality of humor is one of the criteria that shape the close-knit web of connections between this novella and other tales in the Decameron. In Dec. IX 2, particularly, humor assumes both moral and intellective dimensions. On the moral side, the pleasure of laughter is connected to an anti-hierarchical strain and to the prevalence of erotic desire over social behaviors aimed at contrasting the natural law that desire embodies. On the other, laughter is to be seen as the pleasure which springs from the sudden recognition of a truth concealed beneath appearances, a revelation which, in Dec. IX 2, is not ascribable to human cognitive abilities but to the whims of fortune.
Guardare e non vedere. Lettura di Decameron, IX 2
Maria Ellero
2019-01-01
Abstract
Attraverso un’analisi ravvicinata delle strategie retoriche e narratologiche di Decameron, IX 2, la lettura qui proposta mette a fuoco tre aspetti interrelati del testo: le forme di realizzazione e le funzioni del comico; il tema dell’ipocrisia; i collegamenti infratestuali con altre novelle della raccolta. La diversa realizzazione del comico è uno dei criteri che modellano la rete di collegamenti espliciti tra la novella e altri racconti. In particolare, in IX 2, la comicità assume una duplice valenza: morale e intellettuale. Il piacere del riso è collegato da una parte a un’istanza antigerarchica e al prevalere della legge naturale del desiderio erotico su modelli comportamentali contrari a essa, dall’altra all’improvvisa agnizione di ciò che si nasconde oltre le apparenze, un disvelamento che nella novella è sottratto alle risorse conoscitive dell’uomo e affidato al capriccio della fortuna.File | Dimensione | Formato | |
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