Il saggio ricostruisce il rapporto intertestuale tra l’Etica Nicomachea e i discorsi di due eroine del Decameron: quello di Ghismonda, in Dec., IV 1, e quello di Lisa Puccini, in Dec., X 7. L’analisi delle fonti mostra che Boccaccio assegna al monologo di Ghismonda, solitamente letto come un pezzo di bravura retorica, una funzione strutturale. A questa sezione del testo è affidato sia il compito di sviluppare uno snodo teorico importante nell’economia della raccolta sia quello di dare alle giornate quarta e quinta il senso di una riflessione morale sulle passioni destinata ai laici. Dalle due novelle emerge anche una ridefinizione delle categorie di amore onesto e amore per diletto delle opere giovanili, che tiene fermo il carattere naturale dell’appetito erotico, ma avvicina l’amore onesto alla philia di Aristotele, riconfigurando entro il modello aristotelico i temi portanti dell’amore cortese. Questo nuovo punto di vista comporta un superamento della prospettiva psicologica, retrostante alla lirica due e trecentesca, a vantaggio di un’indagine filosofico-morale, supportata da riferimenti intertestuali consapevoli e coerenti.
Libertà e necessità nel Decameron. Lisa, Ghismonda e le papere di Filippo Balducci
ELLERO, MARIA
2015-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce il rapporto intertestuale tra l’Etica Nicomachea e i discorsi di due eroine del Decameron: quello di Ghismonda, in Dec., IV 1, e quello di Lisa Puccini, in Dec., X 7. L’analisi delle fonti mostra che Boccaccio assegna al monologo di Ghismonda, solitamente letto come un pezzo di bravura retorica, una funzione strutturale. A questa sezione del testo è affidato sia il compito di sviluppare uno snodo teorico importante nell’economia della raccolta sia quello di dare alle giornate quarta e quinta il senso di una riflessione morale sulle passioni destinata ai laici. Dalle due novelle emerge anche una ridefinizione delle categorie di amore onesto e amore per diletto delle opere giovanili, che tiene fermo il carattere naturale dell’appetito erotico, ma avvicina l’amore onesto alla philia di Aristotele, riconfigurando entro il modello aristotelico i temi portanti dell’amore cortese. Questo nuovo punto di vista comporta un superamento della prospettiva psicologica, retrostante alla lirica due e trecentesca, a vantaggio di un’indagine filosofico-morale, supportata da riferimenti intertestuali consapevoli e coerenti.File | Dimensione | Formato | |
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