Nel territorio di Calvello (PZ) un nuovo progetto di ricerca archeologica ha riguardato una ricognizione sistematica del territorio sulle pendici settentrionali del monte Volturino (massiccio montuoso dell’Appennino lucano - Basilicata centrale), finalizzata a comprendere le dinamiche di occupazione e di sfruttamento del territorio di un area montana tra età antica ed età post antica. L’area desta particolare interesse anche relativamente al tipo di frequentazione e utilizzo del comprensorio in età medievale e post medievale rappresentato dalla fondazione del complesso monastico di S. Pietro a Cellaria: un sito eminente rispetto al territorio circostante, situato in un’area di confine lungo i tratturi che collegavano il territorio con la catena del monte Volturino, mettendo in comunicazione diretta il polo religioso con il santuario di Viggiano. Per quel che riguarda l’età antica l’area è stata indagata per verificare la possibile esistenza di siti a vocazione insediativa per la presenza di ricche sorgenti. La maggior parte delle aree di frequentazione testimonia una fase di vita inquadrabile tra IV e III sec. a.C. (età lucana) caratterizzata da una rete di apprestamenti rurali. Tutti i siti individuati sembrano legati ad attività agricole e, soprattutto, pastorali diffuse nel territorio circostante. Uno degli obbiettivi del progetto riguarda il tema della transumanza antica in quanto i primi dati a disposizione sembrano indicare una stretta relazione tra la distribuzione insediativa delle unità rurali scoperte, la concentrazione in alcuni punti dei sorgenti e l’esistenza di tracciati di diversi tratturi utilizzati fino a tempi recenti. Il progetto per l’età medievale oltre la ricognizione archeologica ha eletto come specifico oggetto di documentazione i resti del complesso monastico di S. Pietro a Cellaria, pertinenza della Congregazione Pulsanese. Le indagini di superficie e degli elementi strutturali conservati parzialmente in elevato sono state arricchite grazie anche alle prospezioni geomagnetiche e georadar, finalizzate all’individuazione di eventuali elementi strutturali sottostanti il piano di campagna.

Archeologia dei paesaggi montani in Basilicata: una ricerca integrata nel territorio di Calvello, PZ (Basilicata)

Roubis, Dimitris;SOGLIANI, FRANCESCA;Masini, Nicola;
2015-01-01

Abstract

Nel territorio di Calvello (PZ) un nuovo progetto di ricerca archeologica ha riguardato una ricognizione sistematica del territorio sulle pendici settentrionali del monte Volturino (massiccio montuoso dell’Appennino lucano - Basilicata centrale), finalizzata a comprendere le dinamiche di occupazione e di sfruttamento del territorio di un area montana tra età antica ed età post antica. L’area desta particolare interesse anche relativamente al tipo di frequentazione e utilizzo del comprensorio in età medievale e post medievale rappresentato dalla fondazione del complesso monastico di S. Pietro a Cellaria: un sito eminente rispetto al territorio circostante, situato in un’area di confine lungo i tratturi che collegavano il territorio con la catena del monte Volturino, mettendo in comunicazione diretta il polo religioso con il santuario di Viggiano. Per quel che riguarda l’età antica l’area è stata indagata per verificare la possibile esistenza di siti a vocazione insediativa per la presenza di ricche sorgenti. La maggior parte delle aree di frequentazione testimonia una fase di vita inquadrabile tra IV e III sec. a.C. (età lucana) caratterizzata da una rete di apprestamenti rurali. Tutti i siti individuati sembrano legati ad attività agricole e, soprattutto, pastorali diffuse nel territorio circostante. Uno degli obbiettivi del progetto riguarda il tema della transumanza antica in quanto i primi dati a disposizione sembrano indicare una stretta relazione tra la distribuzione insediativa delle unità rurali scoperte, la concentrazione in alcuni punti dei sorgenti e l’esistenza di tracciati di diversi tratturi utilizzati fino a tempi recenti. Il progetto per l’età medievale oltre la ricognizione archeologica ha eletto come specifico oggetto di documentazione i resti del complesso monastico di S. Pietro a Cellaria, pertinenza della Congregazione Pulsanese. Le indagini di superficie e degli elementi strutturali conservati parzialmente in elevato sono state arricchite grazie anche alle prospezioni geomagnetiche e georadar, finalizzate all’individuazione di eventuali elementi strutturali sottostanti il piano di campagna.
2015
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