In questo lavoro viene proposta una soluzione alle questioni concernenti la stima di suoli urbani destinati dai piani urbanistici ad opere di pubblica utilità (ad esempio in zone F), realizzabili anche da privati, sottoposti perciò a vincoli “conformativi” che conferiscono ai suoli medesimi vocazione edificatoria, sia pure specifica, ai fini indennitari. Si tratta di aree per le quali usualmente si manifestano incoerenze estimative e conseguenti sperequazioni economiche per effetto delle lacune normative e delle incertezze giurisprudenziali esaminate in precedenza. Il valore da determinare è il più probabile valore di mercato, quantunque in realtà un mercato per tali aree non esista giacché l’apposizione di un vincolo preordinato all’esproprio inevitabilmente finisce per annullarne la domanda, e l’eventualità che le aree in questione siano oggetto di scambio è configurabile quasi esclusivamente con il trasferimento di esse collegato alla procedura espropriativa. L’assenza di riferimenti di mercato, indispensabili comunque per operare la stima diretta di una qualsivoglia area – e pertanto anche delle aree destinate ad opere di urbanizzazione secondaria - impone la ricerca di elementi sui quali fondare un procedimento indiretto di stima.
Il valore delle aree ad attrezzature e ad infrastrutture
MANGANELLI, BENEDETTO
2009-01-01
Abstract
In questo lavoro viene proposta una soluzione alle questioni concernenti la stima di suoli urbani destinati dai piani urbanistici ad opere di pubblica utilità (ad esempio in zone F), realizzabili anche da privati, sottoposti perciò a vincoli “conformativi” che conferiscono ai suoli medesimi vocazione edificatoria, sia pure specifica, ai fini indennitari. Si tratta di aree per le quali usualmente si manifestano incoerenze estimative e conseguenti sperequazioni economiche per effetto delle lacune normative e delle incertezze giurisprudenziali esaminate in precedenza. Il valore da determinare è il più probabile valore di mercato, quantunque in realtà un mercato per tali aree non esista giacché l’apposizione di un vincolo preordinato all’esproprio inevitabilmente finisce per annullarne la domanda, e l’eventualità che le aree in questione siano oggetto di scambio è configurabile quasi esclusivamente con il trasferimento di esse collegato alla procedura espropriativa. L’assenza di riferimenti di mercato, indispensabili comunque per operare la stima diretta di una qualsivoglia area – e pertanto anche delle aree destinate ad opere di urbanizzazione secondaria - impone la ricerca di elementi sui quali fondare un procedimento indiretto di stima.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.