La questione ambientale costituisce una delle sfide più difficili ed inquietanti di questo secolo. Essa è espressione delle grandi crisi planetarie (alterazioni climatiche ed effetto serra, perdita di suolo fertile e desertificazione, povertà e accesso alle risorse, perdita della biodiversità, sfruttamento insostenibile delle risorse, acqua, energia, ecc.). Il problema ambiente si presenta oggi in tutta la sua urgenza e, per qualche verso, in tutta la sua gravità, perché quello in cui viviamo può essere qualificato come “un mondo a rischio”. Questo tipo di affermazione appare ovviamente scontata al giorno d’oggi, ma paradossalmente l’urgenza e la gravità segnalate non mordono, come invece dovrebbero, né la coscienza delle singole persone e né le linee culturali che oggi dominano la nostra società e di conseguenza, o cosa ancor più grave, quelle dei governanti ossia degli uomini preposti al servizio del pubblico bene. Occorre promuovere una maggiore consapevolezza sul fatto che il nostro è realmente “un mondo a rischio”. Lo è per il degrado ecologico, ormai giunto ad un punto critico, a causa di una serie di grandi minacce provocate da una mancanza di rispetto per la natura ed i suoi cicli biologici, il disordinato sfruttamento delle sue risorse e un progressivo deterioramento della qualità della vita. Come sottolineano non poche ricerche, la nostra terra appare sempre più “riscaldata”, con un conseguente cambiamento del clima, che ha radici remote e profonde e che mette in discussione il concetto stesso di progresso. La nostra terra, in secondo luogo, risulta essere sempre più “inquinata”, a causa della massiccia circolazione di sostanze tossiche, nocive ed ingombranti: basti pensare a molti scarichi industriali, ai gas prodotti dalla combustione di carburanti fossili, all’incontrollata deforestazione, all’uso di alcuni tipi di diserbanti, refrigeranti e propellenti, cose tutte che nuocciono all’atmosfera ed all’ambiente. Il risultato sempre più evidente consiste nello sconvolgimento degli equilibri dinamici sui quali si regge la biosfera e nella realizzazione di uno sviluppo “squilibrato” e difficilmente sostenibile.
Il disvalore etico-sociale dell'inquinamento
SOFO, Adriano;
2013-01-01
Abstract
La questione ambientale costituisce una delle sfide più difficili ed inquietanti di questo secolo. Essa è espressione delle grandi crisi planetarie (alterazioni climatiche ed effetto serra, perdita di suolo fertile e desertificazione, povertà e accesso alle risorse, perdita della biodiversità, sfruttamento insostenibile delle risorse, acqua, energia, ecc.). Il problema ambiente si presenta oggi in tutta la sua urgenza e, per qualche verso, in tutta la sua gravità, perché quello in cui viviamo può essere qualificato come “un mondo a rischio”. Questo tipo di affermazione appare ovviamente scontata al giorno d’oggi, ma paradossalmente l’urgenza e la gravità segnalate non mordono, come invece dovrebbero, né la coscienza delle singole persone e né le linee culturali che oggi dominano la nostra società e di conseguenza, o cosa ancor più grave, quelle dei governanti ossia degli uomini preposti al servizio del pubblico bene. Occorre promuovere una maggiore consapevolezza sul fatto che il nostro è realmente “un mondo a rischio”. Lo è per il degrado ecologico, ormai giunto ad un punto critico, a causa di una serie di grandi minacce provocate da una mancanza di rispetto per la natura ed i suoi cicli biologici, il disordinato sfruttamento delle sue risorse e un progressivo deterioramento della qualità della vita. Come sottolineano non poche ricerche, la nostra terra appare sempre più “riscaldata”, con un conseguente cambiamento del clima, che ha radici remote e profonde e che mette in discussione il concetto stesso di progresso. La nostra terra, in secondo luogo, risulta essere sempre più “inquinata”, a causa della massiccia circolazione di sostanze tossiche, nocive ed ingombranti: basti pensare a molti scarichi industriali, ai gas prodotti dalla combustione di carburanti fossili, all’incontrollata deforestazione, all’uso di alcuni tipi di diserbanti, refrigeranti e propellenti, cose tutte che nuocciono all’atmosfera ed all’ambiente. Il risultato sempre più evidente consiste nello sconvolgimento degli equilibri dinamici sui quali si regge la biosfera e nella realizzazione di uno sviluppo “squilibrato” e difficilmente sostenibile.File | Dimensione | Formato | |
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