Con la sedimentazione dei depositi della formazione dei Conglomerati di Irsina l’area di avanfossa plio-pleistocenica (Fossa Bradanica), compresa tra la catena sudappenninica - tratto in cui affiorano i depositi vulcanici di Monte Vulture - e l’avampaese apulo, passa da area in subsidenza ad area in sollevamento. Nella fase di sollevamento si alternarono periodi di modellamento a periodi deposizionali; questi ultimi sono legati anche all’apporto di sedimenti vulcanici provenienti dal vulcano Vulture. Nella stessa fase si forma la paleovalle del Bacino di Venosa (BV) impostata su una serie di faglie distensive a componente trascorrente, orientate in direzione N110°±5°, N130° ed est, ovest. Nella prima fase di modellamento della paleovalle si formano tre ordini di terrazzi alluvionali (subsintemi di Ciciriello, Pezza della Breccia e Masseria Impiso) raggruppati nel sintema di Sant’Angelo. Nel successivo evento deposizionale si forma, con spessore variabile da circa 35 m a poco più di 80 m, la successione del BV costituita da terreni a composizione prevalentemente vulcanica, di ambiente alluvionale e in minore percentuale lacustre, con subordinati strati di vulcaniti primarie di flusso piroclastico e di caduta separati da superfici di discontinuità. Queste ultime, associate a discordanze angolari sin sedimentarie e a spessi paleosuoli, permettono di suddividere la successione epiclastica in tre sintemi correlati, attraverso markers vulcanici, ai sintemi di Foggianello, Barile e Melfi, già distinti al Monte Vulture, e di raggrupparli insieme al sintema di Sant’Angelo nel supersintema di Monte Vulture (età compresa tra 687±8 ka e 530±22 ka). Lo studio dei caratteri deposizionali della successione epiclastica permette di attribuire i depositi del sintema di Foggianello a una piana alluvionale ghiaiosa di tipo braided, con paleo flusso nei quadranti orientali, e i depositi del sintema di Barile a piccoli bacini lacustri alimentati da canali ad elevata sinuosità. Segue una fase di intensa attività tettonica espressa nel BV da faglie sub-verticali orientate in direzione N90°±5° e N103°±2° su cui si imposta la successiva fase di reincisione dei depositi epiclastici. In questa ultima fase l’accrescimento del reticolo idrografico del Fiume Ofanto determina la cattura delle acque del BV e la formazione di altri tre episodi deposizionali individuati da tre unità terrazzate. Due delle tre unità (subsintemi di Toppo di Maggio e li Scafoni) sono comprese nel sintema del Torrente Olivento e una nel sintema di Caperroni; i due sintemi sono compresi nel supersintema di Monticchio. Alle tre fasi evolutive, infine, sono stati associati schemi paleogeografici, suddivisi per sintema, che consentono di raffigurare le fasi di modellamento, sedimentazione e reincisione del BV dal Pleistocene medio al Pleistocene superiore.
Evoluzione sedimentaria della successione alluvionale e lacustre quaternaria del Bacino di Venosa (Italia meridionale)
GIANNANDREA, PAOLO
2009-01-01
Abstract
Con la sedimentazione dei depositi della formazione dei Conglomerati di Irsina l’area di avanfossa plio-pleistocenica (Fossa Bradanica), compresa tra la catena sudappenninica - tratto in cui affiorano i depositi vulcanici di Monte Vulture - e l’avampaese apulo, passa da area in subsidenza ad area in sollevamento. Nella fase di sollevamento si alternarono periodi di modellamento a periodi deposizionali; questi ultimi sono legati anche all’apporto di sedimenti vulcanici provenienti dal vulcano Vulture. Nella stessa fase si forma la paleovalle del Bacino di Venosa (BV) impostata su una serie di faglie distensive a componente trascorrente, orientate in direzione N110°±5°, N130° ed est, ovest. Nella prima fase di modellamento della paleovalle si formano tre ordini di terrazzi alluvionali (subsintemi di Ciciriello, Pezza della Breccia e Masseria Impiso) raggruppati nel sintema di Sant’Angelo. Nel successivo evento deposizionale si forma, con spessore variabile da circa 35 m a poco più di 80 m, la successione del BV costituita da terreni a composizione prevalentemente vulcanica, di ambiente alluvionale e in minore percentuale lacustre, con subordinati strati di vulcaniti primarie di flusso piroclastico e di caduta separati da superfici di discontinuità. Queste ultime, associate a discordanze angolari sin sedimentarie e a spessi paleosuoli, permettono di suddividere la successione epiclastica in tre sintemi correlati, attraverso markers vulcanici, ai sintemi di Foggianello, Barile e Melfi, già distinti al Monte Vulture, e di raggrupparli insieme al sintema di Sant’Angelo nel supersintema di Monte Vulture (età compresa tra 687±8 ka e 530±22 ka). Lo studio dei caratteri deposizionali della successione epiclastica permette di attribuire i depositi del sintema di Foggianello a una piana alluvionale ghiaiosa di tipo braided, con paleo flusso nei quadranti orientali, e i depositi del sintema di Barile a piccoli bacini lacustri alimentati da canali ad elevata sinuosità. Segue una fase di intensa attività tettonica espressa nel BV da faglie sub-verticali orientate in direzione N90°±5° e N103°±2° su cui si imposta la successiva fase di reincisione dei depositi epiclastici. In questa ultima fase l’accrescimento del reticolo idrografico del Fiume Ofanto determina la cattura delle acque del BV e la formazione di altri tre episodi deposizionali individuati da tre unità terrazzate. Due delle tre unità (subsintemi di Toppo di Maggio e li Scafoni) sono comprese nel sintema del Torrente Olivento e una nel sintema di Caperroni; i due sintemi sono compresi nel supersintema di Monticchio. Alle tre fasi evolutive, infine, sono stati associati schemi paleogeografici, suddivisi per sintema, che consentono di raffigurare le fasi di modellamento, sedimentazione e reincisione del BV dal Pleistocene medio al Pleistocene superiore.File | Dimensione | Formato | |
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