Le tradizioni connesse agli eventi festivi nella realtà contemporanea si definiscono sostanzialmente come forme ed elaborazioni culturali utili a connettere gruppi umani vissuti in uno stesso luogo, ma in tempi diversi, e finalizzate a processi di rielaborazione e costruzione dell’identità locale e alla produzione di sensi di appartenenza su base, spesso, più emozionale che razionale. Ne deriva una poetica della tradizione di cui si rendono spesso protagonisti intellettuali e cultori locali, che finisce con l’attivare processi di costruzione della tradizione festiva come forma di appartenenza a un luogo, a una cultura, a una comunità, attraverso acquisizioni di tipo cognitivo e percorsi acculturativi intorno a cui si coagula la memoria vissuta. Alla base c’è il potere autorevole e fondativo della scrittura, per cui la tradizione finisce spesso con il coincidere, nella sua pretesa autenticità, con le scritture della festa e le conseguenti interpretazioni da parte di coloro che sono organizzatori e/o attori degli eventi cerimoniali. In questo quadro, centrato sui rapporti di identificazione tra scrittura della festa e riconoscimento della tradizione, l’autore si sofferma a considerare due casi derivanti dalla sua personale esperienza di ricerca: quelli della festa patronale di San Gerardo a Potenza e del Maggio di Accettura, entrambi in Basilicata, regione centrale del Mezzogiorno d’Italia.

Sostrato mitico, strutture della festa e costruzione della tradizione

MIRIZZI, Ferdinando Felice
2009-01-01

Abstract

Le tradizioni connesse agli eventi festivi nella realtà contemporanea si definiscono sostanzialmente come forme ed elaborazioni culturali utili a connettere gruppi umani vissuti in uno stesso luogo, ma in tempi diversi, e finalizzate a processi di rielaborazione e costruzione dell’identità locale e alla produzione di sensi di appartenenza su base, spesso, più emozionale che razionale. Ne deriva una poetica della tradizione di cui si rendono spesso protagonisti intellettuali e cultori locali, che finisce con l’attivare processi di costruzione della tradizione festiva come forma di appartenenza a un luogo, a una cultura, a una comunità, attraverso acquisizioni di tipo cognitivo e percorsi acculturativi intorno a cui si coagula la memoria vissuta. Alla base c’è il potere autorevole e fondativo della scrittura, per cui la tradizione finisce spesso con il coincidere, nella sua pretesa autenticità, con le scritture della festa e le conseguenti interpretazioni da parte di coloro che sono organizzatori e/o attori degli eventi cerimoniali. In questo quadro, centrato sui rapporti di identificazione tra scrittura della festa e riconoscimento della tradizione, l’autore si sofferma a considerare due casi derivanti dalla sua personale esperienza di ricerca: quelli della festa patronale di San Gerardo a Potenza e del Maggio di Accettura, entrambi in Basilicata, regione centrale del Mezzogiorno d’Italia.
2009
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