Nel quadro delle ragioni che fanno di Matera uno dei luoghi fondativi dell’antropologia italiana, l’Autore ricostruisce il dibattito e le iniziative che, negli ultimi cinquant’anni, si sono svolti intorno all’idea di un Museo demoetnoantropologico da realizzare in un’area di circa 2,6 ettari individuata fin dagli inizi nel Sasso Caveoso, tra le terrazze terminali del rione Casalnuovo e il complesso di S. Lucia alle Malve. Il destino del Museo, il cui ruolo strategico è stato recentemente ribadito nel terzo programma biennale di attuazione della Legge n. 771/86, è sempre risultato strettamente legato a quello dei Sassi nel loro complesso e alle varie ipotesi di riutilizzazione dei due storici rioni, fin dagli anni dello sfollamento in applicazione della Legge n. 619 del 17 maggio 1952 e del loro successivo ripensamento in termini storico-culturali. Nel saggio si discutono le differenti fasi di slancio e di stasi dell’idea e del progetto, si mettono in evidenza i ruoli e le responsabilità di personalità note e meno note nel panorama culturale locale e nazionale che volta a volta sono intervenute nel dibattito, si fa riferimento alle diverse collezioni etnografiche presenti nella città della Sassi e si riafferma l’opportunità di realizzare un Museo che esalti il ruolo antropologicamente rilevante di Matera da un punto di vista sia storico che simbolico.

Il Museo demoetnoantropologico dei Sassi a Matera. Genesi e storia di un’idea, presupposti e ragioni di un progetto

MIRIZZI, Ferdinando Felice
2005-01-01

Abstract

Nel quadro delle ragioni che fanno di Matera uno dei luoghi fondativi dell’antropologia italiana, l’Autore ricostruisce il dibattito e le iniziative che, negli ultimi cinquant’anni, si sono svolti intorno all’idea di un Museo demoetnoantropologico da realizzare in un’area di circa 2,6 ettari individuata fin dagli inizi nel Sasso Caveoso, tra le terrazze terminali del rione Casalnuovo e il complesso di S. Lucia alle Malve. Il destino del Museo, il cui ruolo strategico è stato recentemente ribadito nel terzo programma biennale di attuazione della Legge n. 771/86, è sempre risultato strettamente legato a quello dei Sassi nel loro complesso e alle varie ipotesi di riutilizzazione dei due storici rioni, fin dagli anni dello sfollamento in applicazione della Legge n. 619 del 17 maggio 1952 e del loro successivo ripensamento in termini storico-culturali. Nel saggio si discutono le differenti fasi di slancio e di stasi dell’idea e del progetto, si mettono in evidenza i ruoli e le responsabilità di personalità note e meno note nel panorama culturale locale e nazionale che volta a volta sono intervenute nel dibattito, si fa riferimento alle diverse collezioni etnografiche presenti nella città della Sassi e si riafferma l’opportunità di realizzare un Museo che esalti il ruolo antropologicamente rilevante di Matera da un punto di vista sia storico che simbolico.
2005
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