The Montagna Materana embodies “marginality within marginality.” Its landscapes carry layers of history and culture, preserving traces of human presence that interact with nature, balancing urban settlements with rural nomadism. Inspired by Rosario Assunto, this research explores innovative approaches to describe these lands, focusing on overlooked territories, forgotten itineraries, urban centers, and isolated structures like masserie—nomadic monuments holding both material and immaterial heritage, ready to be revived if properly documented. They are “the face of peasant civilization” (Levi, 1945), whose enduring forms are reimagined in contemporary interpretations. The study proposes a dynamic approach to experiencing the landscape, translatable into sustainable practices and cultural tourism, with digital creations embedded as “rural nomadic outposts.” The calanchi, sculpted by the dialogue between humans and nature, become “landscape parks” through digital maps, turning fragments into “cultural islands” of renewed significance.

La Montagna Materana rappresenta la “marginalità nella marginalità”. I suoi paesaggi conservano storia e cultura, preservando tracce della presenza umana che interagiscono con la natura, tra insediamenti urbani e nomadismo rurale. Ispirata al pensiero di Rosario Assunto, la ricerca esplora nuovi modi di descrivere questi territori, concentrandosi su luoghi trascurati, percorsi dimenticati, centri urbani e masserie—monumenti nomadi con patrimonio materiale e immateriale, pronti a essere riattivati se documentati. Essi sono “il volto della civiltà contadina” (Levi, 1945), reinterpretato in chiave contemporanea. Lo studio propone una fruizione dinamica del paesaggio, traducibile in pratiche sostenibili e turismo culturale con opere digitali come “presidi nomadi rurali”. I calanchi, scolpiti dal dialogo tra uomo e natura, diventano “parchi paesaggistici” attraverso mappe digitali, trasformando frammenti in “isole culturali” di rinnovato valore.

Inhospitable and fragile features between urban culture and nomadism: The ‘Calanchi’ park as a resource for re-inhabiting inner areas

Ali Yaser Jafari
;
Marianna Calia;Antonio Conte;Roberto Pedone;Rossella Laera;Emanuela Borsci
2025-01-01

Abstract

The Montagna Materana embodies “marginality within marginality.” Its landscapes carry layers of history and culture, preserving traces of human presence that interact with nature, balancing urban settlements with rural nomadism. Inspired by Rosario Assunto, this research explores innovative approaches to describe these lands, focusing on overlooked territories, forgotten itineraries, urban centers, and isolated structures like masserie—nomadic monuments holding both material and immaterial heritage, ready to be revived if properly documented. They are “the face of peasant civilization” (Levi, 1945), whose enduring forms are reimagined in contemporary interpretations. The study proposes a dynamic approach to experiencing the landscape, translatable into sustainable practices and cultural tourism, with digital creations embedded as “rural nomadic outposts.” The calanchi, sculpted by the dialogue between humans and nature, become “landscape parks” through digital maps, turning fragments into “cultural islands” of renewed significance.
2025
La Montagna Materana rappresenta la “marginalità nella marginalità”. I suoi paesaggi conservano storia e cultura, preservando tracce della presenza umana che interagiscono con la natura, tra insediamenti urbani e nomadismo rurale. Ispirata al pensiero di Rosario Assunto, la ricerca esplora nuovi modi di descrivere questi territori, concentrandosi su luoghi trascurati, percorsi dimenticati, centri urbani e masserie—monumenti nomadi con patrimonio materiale e immateriale, pronti a essere riattivati se documentati. Essi sono “il volto della civiltà contadina” (Levi, 1945), reinterpretato in chiave contemporanea. Lo studio propone una fruizione dinamica del paesaggio, traducibile in pratiche sostenibili e turismo culturale con opere digitali come “presidi nomadi rurali”. I calanchi, scolpiti dal dialogo tra uomo e natura, diventano “parchi paesaggistici” attraverso mappe digitali, trasformando frammenti in “isole culturali” di rinnovato valore.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/203976
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