L’articolo esamina il caso emblematico del carteggio e del mancato sodalizio artistico tra Torquato Tasso e Carlo Gesualdo, principe di Venosa, a partire dall’invio, da parte del poeta, di un cospicuo gruppo di madrigali destinati alla musica. Pur avendo ricevuto oltre quaranta testi originali in esclusiva, Gesualdo ne selezionò per la pubblicazione soltanto uno, preferendo invece liriche già circolanti e precedentemente musicate. Muovendo da una riflessione sulla necessità di una più stretta integrazione tra studi letterari e musicologici, lo studio analizza le implicazioni testuali e macrostrutturali del progetto gesualdiano, mettendo in luce criteri di selezione legati non al prestigio autoriale, ma all’adattabilità musicale, alla coerenza tematica e alla volontà del compositore di inserirsi in un dialogo competitivo con la tradizione madrigalistica coeva. Il rifiuto dei madrigali tassiani viene così interpretato non come frutto di contingenze esterne, ma come scelta consapevole e stilisticamente motivata all’interno di un disegno artistico autonomo.

«Bench'io non habbia saputo sodisfarla». Il progetto di Carlo Gesualdo e i madrigali tassiani rifiutati.

Acucella
2024-01-01

Abstract

L’articolo esamina il caso emblematico del carteggio e del mancato sodalizio artistico tra Torquato Tasso e Carlo Gesualdo, principe di Venosa, a partire dall’invio, da parte del poeta, di un cospicuo gruppo di madrigali destinati alla musica. Pur avendo ricevuto oltre quaranta testi originali in esclusiva, Gesualdo ne selezionò per la pubblicazione soltanto uno, preferendo invece liriche già circolanti e precedentemente musicate. Muovendo da una riflessione sulla necessità di una più stretta integrazione tra studi letterari e musicologici, lo studio analizza le implicazioni testuali e macrostrutturali del progetto gesualdiano, mettendo in luce criteri di selezione legati non al prestigio autoriale, ma all’adattabilità musicale, alla coerenza tematica e alla volontà del compositore di inserirsi in un dialogo competitivo con la tradizione madrigalistica coeva. Il rifiuto dei madrigali tassiani viene così interpretato non come frutto di contingenze esterne, ma come scelta consapevole e stilisticamente motivata all’interno di un disegno artistico autonomo.
2024
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