Partendo dall’ “intuizione” di Fichte, Henrich (1966) ha contributo a rinnovare l’attenzione al tema della soggettività e del suo carattere irriducibile, evidenziando le problematiche legate al modello riflessivo dell’autocoscienza. Altri contributi, diversi per prospettiva e tradizione filosofica, hanno seguito la stessa direzione sottolineando il ruolo basilare della concezione preriflessiva dell’autocoscienza come condizione di possibilità dell’esperienza cosciente. La cosidetta ubiquity thesis è stata sviluppata anche attraverso l’analisi del pensiero indicale.
Autocoscienza e indicalità. L'ubiquità dell'io
FORGIONE, Luca
2012-01-01
Abstract
Partendo dall’ “intuizione” di Fichte, Henrich (1966) ha contributo a rinnovare l’attenzione al tema della soggettività e del suo carattere irriducibile, evidenziando le problematiche legate al modello riflessivo dell’autocoscienza. Altri contributi, diversi per prospettiva e tradizione filosofica, hanno seguito la stessa direzione sottolineando il ruolo basilare della concezione preriflessiva dell’autocoscienza come condizione di possibilità dell’esperienza cosciente. La cosidetta ubiquity thesis è stata sviluppata anche attraverso l’analisi del pensiero indicale.File in questo prodotto:
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