In questa ricerca è stata studiata la composizione della dieta invernale di Capriolo italico in due siti compresi nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano. La composizione della dieta è stata determinata mediante analisi microistologica dei pellet fecali. Per valutare le differenze nella composizione della dieta tra i siti sono state utilizzate misure univariate di alfa e beta diversità. Oltre il 60% delle specie vegetali identificate (90) è statoritrovato nella dieta e le specie legnose hanno rappresentato oltre un quarto della dieta. Le specie più consumate sono risultate Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Pyrus communis, e Rubia peregrina. Gli indici di alfa diversità hanno evidenziato, in entrambi i siti, una composizione della dieta ricca e diversificata. L’indice di selezione di Manly ha mostrato in entrambi i siti: a) selezione positiva per gli alberi e cespugli sempreverdi e per gli alberi e cespugli caducifogli; b) selezione negativa per le erbacee spontanee a foglia larga e le graminoidi. Dall’analisi della similarità (ANOSIM) emergono differenze significative fra le diete dei due siti. I nostri risultati hanno confermato che questa sottospecie ha adeguato il suo comportamento alimentare, in relazione alle disponibilità di risorse alimentari. Per le specie endemiche, come il Capriolo italico, la conoscenza del comportamento alimentare può fornire indicazioni utili per la conservazione e la gestione delle popolazioni relitte.

Comportamento alimentare di Capreolus capreolus italicus nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano

PIERANGELO FRESCHI;SIMONETTA FASCETTI;GABRIELLA RIZZARDINI;ROSANNA PAOLINO;CARLO COSENTINO
2021-01-01

Abstract

In questa ricerca è stata studiata la composizione della dieta invernale di Capriolo italico in due siti compresi nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano. La composizione della dieta è stata determinata mediante analisi microistologica dei pellet fecali. Per valutare le differenze nella composizione della dieta tra i siti sono state utilizzate misure univariate di alfa e beta diversità. Oltre il 60% delle specie vegetali identificate (90) è statoritrovato nella dieta e le specie legnose hanno rappresentato oltre un quarto della dieta. Le specie più consumate sono risultate Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Pyrus communis, e Rubia peregrina. Gli indici di alfa diversità hanno evidenziato, in entrambi i siti, una composizione della dieta ricca e diversificata. L’indice di selezione di Manly ha mostrato in entrambi i siti: a) selezione positiva per gli alberi e cespugli sempreverdi e per gli alberi e cespugli caducifogli; b) selezione negativa per le erbacee spontanee a foglia larga e le graminoidi. Dall’analisi della similarità (ANOSIM) emergono differenze significative fra le diete dei due siti. I nostri risultati hanno confermato che questa sottospecie ha adeguato il suo comportamento alimentare, in relazione alle disponibilità di risorse alimentari. Per le specie endemiche, come il Capriolo italico, la conoscenza del comportamento alimentare può fornire indicazioni utili per la conservazione e la gestione delle popolazioni relitte.
2021
978-88-98075-42-3
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