This article focuses our attention on a canvas painted by Paolo de Matteis for the Cathedral in Melfi, which depicts the Martyrdom of St. Alexander. The recent resto-ration of this masterpiece was carried out by the «Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR)» in Matera, as Angelandreina Rorro illustrates here in her essay. Usually located on the upper part of the altar dedicated to the saint, the painting, which is finally visible close up and is fully restored, reveals the date of 1700 which is located near the well-known signature of the artist. This date determines the chronol-ogy of the creation of the masterpiece, and thus shifts it from those variously hypothe-sised by critics. This article sheds a new light on this painting, which marks a significant turning point, in a Rococò key, before the artist embarked on a journey to Paris between 1702 and 1705.

Il saggio focalizza l’attenzione sulla tela di Paolo de Matteis nella cattedrale di Melfi, raffigurante il Martirio di Sant’Alessandro, a seguito dei risultati del recente restauro condotto dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) di Matera e illustrato da Angelandreina Rorro su queste stesse pagine della rivista. Finalmente apprezzabile da vicino, la tela, che orna la parte superiore dell’altare dedicato al santo, è stata restituita a piena leggibilità e ha rivelato, accanto alla firma del pittore già nota agli studi, la data 1700, che ne precisa finalmente la cronologia dell’esecuzione, spostandola da quella sinora variamente ipotizzata in sede critica. Il saggio riesamina l’opera, che segna una svolta significativa in chiave rococò, una svolta intrapresa, come comprendiamo con sicurezza alla luce di questo ritrova-mento, prima del soggiorno che il de Matteis fece a Parigi tra il 1702 e il 1705.

Una svolta tempestiva in chiave rocaille: Paulus de Mattheis 1700

Acanfora, Elisa
2020-01-01

Abstract

This article focuses our attention on a canvas painted by Paolo de Matteis for the Cathedral in Melfi, which depicts the Martyrdom of St. Alexander. The recent resto-ration of this masterpiece was carried out by the «Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR)» in Matera, as Angelandreina Rorro illustrates here in her essay. Usually located on the upper part of the altar dedicated to the saint, the painting, which is finally visible close up and is fully restored, reveals the date of 1700 which is located near the well-known signature of the artist. This date determines the chronol-ogy of the creation of the masterpiece, and thus shifts it from those variously hypothe-sised by critics. This article sheds a new light on this painting, which marks a significant turning point, in a Rococò key, before the artist embarked on a journey to Paris between 1702 and 1705.
2020
Il saggio focalizza l’attenzione sulla tela di Paolo de Matteis nella cattedrale di Melfi, raffigurante il Martirio di Sant’Alessandro, a seguito dei risultati del recente restauro condotto dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (ISCR) di Matera e illustrato da Angelandreina Rorro su queste stesse pagine della rivista. Finalmente apprezzabile da vicino, la tela, che orna la parte superiore dell’altare dedicato al santo, è stata restituita a piena leggibilità e ha rivelato, accanto alla firma del pittore già nota agli studi, la data 1700, che ne precisa finalmente la cronologia dell’esecuzione, spostandola da quella sinora variamente ipotizzata in sede critica. Il saggio riesamina l’opera, che segna una svolta significativa in chiave rococò, una svolta intrapresa, come comprendiamo con sicurezza alla luce di questo ritrova-mento, prima del soggiorno che il de Matteis fece a Parigi tra il 1702 e il 1705.
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