Abstract In occasione dell’adeguamento del PUGG di Ostuni al PPTR, rilevata l’alta densità abitativa anche sul territorio esterno al centro urbano, si è resa necessaria la salvaguardia e tutela dell’agro tenendo presente l’appartenenza a quel più ampio contesto geomorfologico che è la valle d’Itria. Si è riscontrato che le aree rurali non identificano solo territori costituiti da spazi agricoli, destinati alla coltivazione e all’allevamento, ma anche e soprattutto spazi fondiari non agricoli, destinati ad usi diversi dall’agricoltura ed in particolare all’insediamento residenziale e alle molteplici attività degli abitanti dell’ambiente rurale. Il paesaggio di Ostuni, come d'altronde tutta la Valle d’Itria, è infatti caratterizzato da una litologia e morfologia in cui la pietra calcarea svolge il ruolo dominante sia di elemento del paesaggio rurale sia di materiale edilizio caratterizzante l’architettura rupestre (muri a secco e trulli). Sebbene l’Italia sia il Paese dotato della più antica e complessa legislazione di settore, e il primo al mondo a porre la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico tra i principi fondamentali dello Stato (art. 9 della Costituzione), il degrado geologico paesaggistico oltre a quello urbanistico di Ostuni, come quasi tutti i centri abitati italiani, è sotto gli occhi di tutti. Da qui la necessità di proporre all’amministrazione comunale di Ostuni di dotarsi di uno strumento di pianificazione delle proprie risorse geologico paesaggistiche e rurali, snello schematico, attuativo: un piano particolareggiato che regoli la tutela, gli assetti, le trasformazioni e utilizzazioni del territorio agricolo, che difenda il buon costruito esistente , lo restauri e abbatta tanto abusivismo.
Proposta di un piano particolareggiato dell'agro di Ostuni (Br) quale strumento di tutela e salvaguardia del paesaggio geologico.
Emanuele Giaccari
2019-01-01
Abstract
Abstract In occasione dell’adeguamento del PUGG di Ostuni al PPTR, rilevata l’alta densità abitativa anche sul territorio esterno al centro urbano, si è resa necessaria la salvaguardia e tutela dell’agro tenendo presente l’appartenenza a quel più ampio contesto geomorfologico che è la valle d’Itria. Si è riscontrato che le aree rurali non identificano solo territori costituiti da spazi agricoli, destinati alla coltivazione e all’allevamento, ma anche e soprattutto spazi fondiari non agricoli, destinati ad usi diversi dall’agricoltura ed in particolare all’insediamento residenziale e alle molteplici attività degli abitanti dell’ambiente rurale. Il paesaggio di Ostuni, come d'altronde tutta la Valle d’Itria, è infatti caratterizzato da una litologia e morfologia in cui la pietra calcarea svolge il ruolo dominante sia di elemento del paesaggio rurale sia di materiale edilizio caratterizzante l’architettura rupestre (muri a secco e trulli). Sebbene l’Italia sia il Paese dotato della più antica e complessa legislazione di settore, e il primo al mondo a porre la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico tra i principi fondamentali dello Stato (art. 9 della Costituzione), il degrado geologico paesaggistico oltre a quello urbanistico di Ostuni, come quasi tutti i centri abitati italiani, è sotto gli occhi di tutti. Da qui la necessità di proporre all’amministrazione comunale di Ostuni di dotarsi di uno strumento di pianificazione delle proprie risorse geologico paesaggistiche e rurali, snello schematico, attuativo: un piano particolareggiato che regoli la tutela, gli assetti, le trasformazioni e utilizzazioni del territorio agricolo, che difenda il buon costruito esistente , lo restauri e abbatta tanto abusivismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.