L’articolo focalizza l’attenzione sui caratteri tecnici dell’epistola II, in connessione con la teoria e la pratica del dictamen del XIII secolo. Innanzitutto, l’indagine presta particolare attenzione alle partes dell’epistola e propone una nuova divisione in capitoli, sulla base della normativa retorica. Poi esamina il rapporto con la tradizione della consolatio epistolare, attraverso raffronti con i grandi modelli, soprattutto quelli contenuti nel quarto libro delle summae di Tommaso di Capua e di Pier della Vigna, che rivelano un’inventiva molto mag-giore. L’ultima parte è riservata all’uso del cursus, che è diverso rispetto a quello della curia papale o della cancelleria imperiale sveva. Lo studio approfondito e dettagliato delle tecniche retoriche permette di far emergere alcune peculiari differenze (forse cercate volontariamente da Dante) con l’illustre stilus moder-nus dell’epoca: quello della curia Romana, caratterizzato dalla ricca inventiva nella transumptio e soprattutto dal dominio del cursus velox.

This paper focuses on the second epistle’s technical features, with reference to the theory and practice of 13th-century dictamen. First, the epistle’s partes are approached and a new chapter division, based on rhetorical norms, is pro-posed. Then, the author scrutinizes the relationship with the tradition of the epistolary consolation by means of comparing Dante’s epistle with the main models of his time, and notably with those contained in the fourth book of the Summae by Thomas de Capua and Petrus de Vinea, which reveal a greater inventiveness. The last part of the article deals with the cursus, which is very different from the one used by the papal curia or by the imperial chancery. The in-depth and detailed study of such rhetorical technique sheds light on some peculiar differences (perhaps voluntarily introduced by Dante) between his style and the illustrious stilus modernus used in that period: the prose style of the curia Romana, characterized by the rich inventiveness in the transumptio and, above all, by the extended use of the cursus velox.

L’epistola II: tecniche del dictamen e tradizione consolatoria

Delle Donne, Fulvio
2020-01-01

Abstract

L’articolo focalizza l’attenzione sui caratteri tecnici dell’epistola II, in connessione con la teoria e la pratica del dictamen del XIII secolo. Innanzitutto, l’indagine presta particolare attenzione alle partes dell’epistola e propone una nuova divisione in capitoli, sulla base della normativa retorica. Poi esamina il rapporto con la tradizione della consolatio epistolare, attraverso raffronti con i grandi modelli, soprattutto quelli contenuti nel quarto libro delle summae di Tommaso di Capua e di Pier della Vigna, che rivelano un’inventiva molto mag-giore. L’ultima parte è riservata all’uso del cursus, che è diverso rispetto a quello della curia papale o della cancelleria imperiale sveva. Lo studio approfondito e dettagliato delle tecniche retoriche permette di far emergere alcune peculiari differenze (forse cercate volontariamente da Dante) con l’illustre stilus moder-nus dell’epoca: quello della curia Romana, caratterizzato dalla ricca inventiva nella transumptio e soprattutto dal dominio del cursus velox.
2020
978-3-11-059066-1
This paper focuses on the second epistle’s technical features, with reference to the theory and practice of 13th-century dictamen. First, the epistle’s partes are approached and a new chapter division, based on rhetorical norms, is pro-posed. Then, the author scrutinizes the relationship with the tradition of the epistolary consolation by means of comparing Dante’s epistle with the main models of his time, and notably with those contained in the fourth book of the Summae by Thomas de Capua and Petrus de Vinea, which reveal a greater inventiveness. The last part of the article deals with the cursus, which is very different from the one used by the papal curia or by the imperial chancery. The in-depth and detailed study of such rhetorical technique sheds light on some peculiar differences (perhaps voluntarily introduced by Dante) between his style and the illustrious stilus modernus used in that period: the prose style of the curia Romana, characterized by the rich inventiveness in the transumptio and, above all, by the extended use of the cursus velox.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
DelleDonne_Dante-Ep 2 (Montefusco_De Gruyter 2020).PDF

accesso aperto

Descrizione: Articolo
Tipologia: Pdf editoriale
Licenza: Creative commons
Dimensione 241.81 kB
Formato Adobe PDF
241.81 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/141276
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact