Il saggio ripercorre l’evoluzione giurisprudenziale della Corte di giustizia a proposito dell’interpretazione degli artt. 6, paragrafo 1, e 7 della direttiva 93/13/Cee sulle clausole abusive nei contratti dei consumatori, ritenendola imprescindibile nell’analisi degli istituti di diritto contrattuale derivato. L’approccio metodologico muove proprio da una rilettura della direttiva, e dei suoi considerando, alla luce degli arresti più significativi della Corte di giustizia, che consentono di individuare la finalità della tutela e, quindi, l’interesse che ne è alla base. Il proposito è di sciogliere i dubbi ancora esistenti sul contenuto dei poteri integrativi del giudice, a seguito della caducazione della clausola abusiva, e sulla compatibilità dell’obbligatorietà del rilievo officioso della nullità con l’essere il rimedio a solo vantaggio del consumatore. L’indagine evidenzia la funzione «dissuasiva» della «non vincolatività della clausola», rectius della nullità di protezione che deve concorrere, al pari di ogni altro rimedio, al raggiungimento dell’obiettivo a lungo termine del «non uso di clausole abusive». In tal modo, la nullità di protezione di origine europea rivendica il suo carattere insanabile e irrinunciabile (salva la facoltà del consumatore di agire in giudizio), perché l’espunzione della clausola dal programma contrattuale è tesa a sanzionare il solo professionista, autore dell’abuso, privandolo della pattuizione a lui più favorevole e inducendolo alla predisposizione di un contratto equilibrato. La legittimazione relativa, intesa prevalentemente come possibilità per il contraente debole di impedire la declaratoria di nullità da parte del giudice, non rappresenta dunque il connotato caratteristico della nullità di protezione delineata dalla Corte di giustizia, in quanto un’eventuale opposizione del consumatore alla nullità della clausola può essere ammessa in presenza di esigenze oggettive di protezione.
Il lento divenire della nullità di protezione - di cui all'art. 6, paragrafo 1, della direttiva 93/13/Cee - nella giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea
Dalia Cristina
2020-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre l’evoluzione giurisprudenziale della Corte di giustizia a proposito dell’interpretazione degli artt. 6, paragrafo 1, e 7 della direttiva 93/13/Cee sulle clausole abusive nei contratti dei consumatori, ritenendola imprescindibile nell’analisi degli istituti di diritto contrattuale derivato. L’approccio metodologico muove proprio da una rilettura della direttiva, e dei suoi considerando, alla luce degli arresti più significativi della Corte di giustizia, che consentono di individuare la finalità della tutela e, quindi, l’interesse che ne è alla base. Il proposito è di sciogliere i dubbi ancora esistenti sul contenuto dei poteri integrativi del giudice, a seguito della caducazione della clausola abusiva, e sulla compatibilità dell’obbligatorietà del rilievo officioso della nullità con l’essere il rimedio a solo vantaggio del consumatore. L’indagine evidenzia la funzione «dissuasiva» della «non vincolatività della clausola», rectius della nullità di protezione che deve concorrere, al pari di ogni altro rimedio, al raggiungimento dell’obiettivo a lungo termine del «non uso di clausole abusive». In tal modo, la nullità di protezione di origine europea rivendica il suo carattere insanabile e irrinunciabile (salva la facoltà del consumatore di agire in giudizio), perché l’espunzione della clausola dal programma contrattuale è tesa a sanzionare il solo professionista, autore dell’abuso, privandolo della pattuizione a lui più favorevole e inducendolo alla predisposizione di un contratto equilibrato. La legittimazione relativa, intesa prevalentemente come possibilità per il contraente debole di impedire la declaratoria di nullità da parte del giudice, non rappresenta dunque il connotato caratteristico della nullità di protezione delineata dalla Corte di giustizia, in quanto un’eventuale opposizione del consumatore alla nullità della clausola può essere ammessa in presenza di esigenze oggettive di protezione.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
estratto Comparazione e diritto civile 2020.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: Estratto Comparazione e diritto civile
Tipologia:
Pdf editoriale
Licenza:
Versione editoriale
Dimensione
6.37 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.37 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.