This volume investigates how historiography became a “profession” from the 13th to the 15th century. As a genre, historiography is difficult to define: inspired by Cicero’s rhetorical rules, humanists were the first to elaborate a specific ars. In doing so, they adapted rhetoric to a new ethical sense of humanitas. Several contributors to this book have already discussed in previous works of theirs the linguistic and rhetorical choices that some important historians made. See, for instance, Tra storiografia e retorica: prospettive nel basso medioevo italiano, ed. M. Zabbia, in «Reti Medievali. Rivista», 19 (2018), especially the papers by Paolo Garbini, Marino Zabbia, and Fulvio Delle Donne. On this occasion, they pay attention to the authors’ direct interventions: their self-representation and reflections on methodological issues reveal a new consciousness, which gradually developed over the centuries.
Il volume indaga l’evoluzione della “professionalizzazione” della figura dello storiografo, dal XIII al XV secolo. Incerta, infatti, è la definizione del “genere” storiografico fino all’età umanistica, quando viene elaborata una specifica ars, che, facendo ricorso soprattutto alle regole retoriche ciceroniane, adatta la tecnica oratoria al rinnovato senso etico della humanitas. Dopo aver riflettuto, in una precedente miscellanea (Tra storiografia e retorica: prospettive nel basso medioevo italiano, a cura di M. Zabbia, in «Reti Medievali. Rivista», 19 (2018), con articoli di Paolo Garbini, Marino Zabbia, Fulvio Delle Donne) sulle scelte linguistiche e retoriche riscontrabili nelle opere degli storiografi più avvertiti, in questa occasione si presta attenzione agli interventi diretti dell’autore: la sua autorappresentazione, ovvero le sue riflessioni sul metodo usato rivelano, nel corso dei secoli, una presa di coscienza sempre più acuta delle peculiarità della scrittura storica.
In presenza dell’autore. L’autorappresentazione come evoluzione della storiografia professionale tra basso Medioevo e Umanesimo
Fulvio Delle Donne
2018-01-01
Abstract
This volume investigates how historiography became a “profession” from the 13th to the 15th century. As a genre, historiography is difficult to define: inspired by Cicero’s rhetorical rules, humanists were the first to elaborate a specific ars. In doing so, they adapted rhetoric to a new ethical sense of humanitas. Several contributors to this book have already discussed in previous works of theirs the linguistic and rhetorical choices that some important historians made. See, for instance, Tra storiografia e retorica: prospettive nel basso medioevo italiano, ed. M. Zabbia, in «Reti Medievali. Rivista», 19 (2018), especially the papers by Paolo Garbini, Marino Zabbia, and Fulvio Delle Donne. On this occasion, they pay attention to the authors’ direct interventions: their self-representation and reflections on methodological issues reveal a new consciousness, which gradually developed over the centuries.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: In presenza dell’autore. L’autorappresentazione come evoluzione della storiografia professionale tra basso Medioevo e Umanesimo, cur. F. Delle Donne, Napoli, FedOAPress, 2018, Testi. Antichità, Medioevo e Umanesimo, 1 (ISSN 978-88-6887-047-8)
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