Negli anni recenti, diverse aree costiere dell’Italia sono state interessate da eventi di pioggia particolarmente intensi, i cui effetti al suolo, in termini di piene e frane, hanno prodotto ingenti danni a persone e a beni materiali. I gravi eventi alluvionali di questi ultimi anni, relativi in particolare alle zone costiere italiane, sono stati determinati da precipitazioni di intensità particolarmente elevate che, ancora una volta, e non certo esagerando, sono state definite eccezionali. Sebbene l’elevato rischio associato a tali eventi può in parte dipendere da un eccessivo ed irrazionale uso dei suoli, è opinione largamente condivisa che il cambiamento climatico giochi un ruolo rilevante nell’intensificazione degli eventi idrologici estremi. In particolare, se da un lato il numero medio di giorni piovosi annui sembra essere progressivamente diminuito, nel corso degli ultimi decenni, dall’altro si è assistito ad una tendenza verso una maggiore concentrazione degli eventi intensi, poiché piogge copiose di breve durata si sono verificate con maggiore frequenza e dopo il periodo estivo. Gli eventi di pioggia particolarmente intensi, quelli con um elevato nei primi minuti di pioggia – meno di un’ora, sono dunque responsabili del sempre più frequente dissesto idrogeologico del territorio nazionale. Non fa certo eccezione Ostuni dove l’evento suddetto oramai non rappresenta più un caso estremamente improbabile, poiché, nello stesso periodo (agosto settembre), si verifica quasi annualmente, ma ne è la causa del pericolo idraulico per la sua particolarità di avvenimento, entro la prima ora, dopo un periodo di particolare aridità del suolo. L’enormità dei volumi di pioggia caduti in poche ore, o addirittura dopo pochi minuti, ha determinato effetti parossistici sul territorio, ma ha anche sollevato interrogativi ed ansie nella comunità tecnica e scientifica. In particolare gli interrogativi riguardano l’adeguatezza degli strumenti statistici di cui disponiamo per determinare la “reale” rarità di queste manifestazioni metereologici che e per poterne tenere conto nella valutazione del rischio di alluvione, specie nelle aree costiere. La questione ha immediata rilevanza tecnica nell’ambito delle misure di adattamento al cambiamento climatico che, nel caso in esame , corrisponderebbe ad una accresciuta frequenza, rispetto al passato, di eventi di elevata intensità. L’incontro proposto intende richiamare l’attenzione sulle caratteristiche degli estremi pluviometrici eccezionali, rapportandoli agli aspetti delicati relativi alla stima delle precipitazioni di progetto. Se ne ricavano alcuni spunti per studi sistematici di approfondimento alla scala nazionale. Nell’ottica della promozione di un approccio di natura sistemica alla gestione del rischio da alluvione, l’evento intende costituire un punto d’incontro e un’occasione di approfondimento sulla diversificazione e integrazione dei ruoli e delle competenze dei soggetti coinvolti. La Tavola rotonda si propone di porre a confronto l’offerta della ricerca, in termini di tecnologie e metodologie innovative per la gestione e mitigazione dei rischi naturali, la domanda degli Enti operanti nel settore della difesa del suolo, pianificazione territoriale e gestione emergenze e la qualità della progettazione ingegneristica nella mitigazione dei rischi naturali. La tavola rotonda prevede la partecipazioni di esperti del mondo scientifico, istituzionale e professionale e sarà aperta al contributo dei partecipanti alla giornata

IL REGIME DELLE PRECIPITAZIONI INTENSE – EFFETTI AL SUOLO DELLE PRECIPITAZIONI DI FORTE INTENSITA’ E BREVE DURATA

Emanuele Giaccari
2017-01-01

Abstract

Negli anni recenti, diverse aree costiere dell’Italia sono state interessate da eventi di pioggia particolarmente intensi, i cui effetti al suolo, in termini di piene e frane, hanno prodotto ingenti danni a persone e a beni materiali. I gravi eventi alluvionali di questi ultimi anni, relativi in particolare alle zone costiere italiane, sono stati determinati da precipitazioni di intensità particolarmente elevate che, ancora una volta, e non certo esagerando, sono state definite eccezionali. Sebbene l’elevato rischio associato a tali eventi può in parte dipendere da un eccessivo ed irrazionale uso dei suoli, è opinione largamente condivisa che il cambiamento climatico giochi un ruolo rilevante nell’intensificazione degli eventi idrologici estremi. In particolare, se da un lato il numero medio di giorni piovosi annui sembra essere progressivamente diminuito, nel corso degli ultimi decenni, dall’altro si è assistito ad una tendenza verso una maggiore concentrazione degli eventi intensi, poiché piogge copiose di breve durata si sono verificate con maggiore frequenza e dopo il periodo estivo. Gli eventi di pioggia particolarmente intensi, quelli con um elevato nei primi minuti di pioggia – meno di un’ora, sono dunque responsabili del sempre più frequente dissesto idrogeologico del territorio nazionale. Non fa certo eccezione Ostuni dove l’evento suddetto oramai non rappresenta più un caso estremamente improbabile, poiché, nello stesso periodo (agosto settembre), si verifica quasi annualmente, ma ne è la causa del pericolo idraulico per la sua particolarità di avvenimento, entro la prima ora, dopo un periodo di particolare aridità del suolo. L’enormità dei volumi di pioggia caduti in poche ore, o addirittura dopo pochi minuti, ha determinato effetti parossistici sul territorio, ma ha anche sollevato interrogativi ed ansie nella comunità tecnica e scientifica. In particolare gli interrogativi riguardano l’adeguatezza degli strumenti statistici di cui disponiamo per determinare la “reale” rarità di queste manifestazioni metereologici che e per poterne tenere conto nella valutazione del rischio di alluvione, specie nelle aree costiere. La questione ha immediata rilevanza tecnica nell’ambito delle misure di adattamento al cambiamento climatico che, nel caso in esame , corrisponderebbe ad una accresciuta frequenza, rispetto al passato, di eventi di elevata intensità. L’incontro proposto intende richiamare l’attenzione sulle caratteristiche degli estremi pluviometrici eccezionali, rapportandoli agli aspetti delicati relativi alla stima delle precipitazioni di progetto. Se ne ricavano alcuni spunti per studi sistematici di approfondimento alla scala nazionale. Nell’ottica della promozione di un approccio di natura sistemica alla gestione del rischio da alluvione, l’evento intende costituire un punto d’incontro e un’occasione di approfondimento sulla diversificazione e integrazione dei ruoli e delle competenze dei soggetti coinvolti. La Tavola rotonda si propone di porre a confronto l’offerta della ricerca, in termini di tecnologie e metodologie innovative per la gestione e mitigazione dei rischi naturali, la domanda degli Enti operanti nel settore della difesa del suolo, pianificazione territoriale e gestione emergenze e la qualità della progettazione ingegneristica nella mitigazione dei rischi naturali. La tavola rotonda prevede la partecipazioni di esperti del mondo scientifico, istituzionale e professionale e sarà aperta al contributo dei partecipanti alla giornata
2017
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/135305
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