Il saggio percorre la 'vita cinematografica' di Franca Rame dalla sua prima prova nel 1952 in "Lo sai che i papaveri" a "Lo svitato" (1956) di Carlo Lizzani, in cui l'attrice, finalmente, e caso più unico che raro in una filmografia di appena tredici titoli, contribuisce in maniera decisiva allo svolgimento della vis comica del testo. Nei film successivi non si colsero le possibilità offerte da un’attrice che racchiudeva in sè una fisicità prorompente e una altrettanto prorompente potenzialità attoriale, frutto non solo di doti innate, ma anche di una cultura attoriale sedimentata in lei da una lunga prossimità con il grande mondo del teatro popolare italiano.
Franca Rame e il cinema: percorsi desueti di una grande interprete teatrale
GIERI, Manuela
2016-01-01
Abstract
Il saggio percorre la 'vita cinematografica' di Franca Rame dalla sua prima prova nel 1952 in "Lo sai che i papaveri" a "Lo svitato" (1956) di Carlo Lizzani, in cui l'attrice, finalmente, e caso più unico che raro in una filmografia di appena tredici titoli, contribuisce in maniera decisiva allo svolgimento della vis comica del testo. Nei film successivi non si colsero le possibilità offerte da un’attrice che racchiudeva in sè una fisicità prorompente e una altrettanto prorompente potenzialità attoriale, frutto non solo di doti innate, ma anche di una cultura attoriale sedimentata in lei da una lunga prossimità con il grande mondo del teatro popolare italiano.File | Dimensione | Formato | |
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