L'image de la famille italienne dans la littérature socio-anthropologique anglo-américaine et européenne (1950-1970)

Between the Nineteen Fifties and the early Nineteen Seventies, the international socio‑anthropological literature conveyed a stereotypical representation of the Italian family. It especially focused on the Southern regions of the country, where a number of scholars from the United States, England, and other European countries came to do fieldwork. They eventually distributed the image of a family closed in on itself, characterized by familism, male dominance, jealous possessiveness, the affirmation of honor, and the legitimation of revenge. This essay meticulously outlines such studies, among which is worth to highlight Edward C. Banfiled’s research in Chiaromonte, Basilicata: the renowned notion of amoral familism he derived from it contributed substantially to turn the Southern Italian family into a stereotype and assign it a prototypically ethnic character.

Tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta del ’900, all’interno degli studi socio‑antropologici sul piano internazionale, si produce una immagine stereotipata della famiglia italiana, con riferimento particolare alle regioni meridionali dove si susseguirono con le loro indagini sul campo diversi studiosi americani e inglesi, ma anche provenienti da altri Paesi europei, i quali finirono per comunicare l’idea di una famiglia chiusa in sé stessa e fondata sul familismo, sul predominio maschile, sul possesso geloso, sulla rivendicazione dell’onore, sulla legittimazione della vendetta. Il saggio ricostruisce in modo articolato il quadro definito da tali studi, all’interno del quale si segnala la ricerca di Edward C. Banfield a Chiaromonte, in Basilicata, con la notissima nozione di familismo amorale che ne scaturì e che ha contribuito in maniera determinante a dare tipicità etnica e valore di stereotipo alla famiglia meridionale.