Il volume contiene la prima edizione veramente critica del testo, che sistema in uno stemma preciso tutti i testimoni noti (12 manoscritti e 1 incunabolo) e risolve il problema delle contaminazioni e delle differenti redazioni d’autore. Il De verbis Romanae locutionis è la prima opera di carattere spiccatamente letterario scritta da Biondo Flavio. Essa tratta di un argomento che generalmente, finora, è stato analizzato solo da un punto di vista meramente storico-culturale, poiché si pone all’origine di una questione linguistica – se gli antichi Romani parlassero il Latino o il Volgare – destinata a generare dibattiti a cui parteciparono alcuni tra i più illustri Umanisti, come Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Lorenzo Valla, Leon Battista Alberti o Guarino Veronese. Ma essa, come si dimostra nell’introduzione, presenta implicazioni che vanno al di là del più specifico aspetto “linguistico” o “erudito”, offrendo spunti per una più ampia riflessione non solo sulla cultura dell'epoca, ma anche sul ruolo politico del papato e di Roma.
BLONDUS FLAVIUS, De verbis Romanae locutionis
DELLE DONNE, FULVIO
2008-01-01
Abstract
Il volume contiene la prima edizione veramente critica del testo, che sistema in uno stemma preciso tutti i testimoni noti (12 manoscritti e 1 incunabolo) e risolve il problema delle contaminazioni e delle differenti redazioni d’autore. Il De verbis Romanae locutionis è la prima opera di carattere spiccatamente letterario scritta da Biondo Flavio. Essa tratta di un argomento che generalmente, finora, è stato analizzato solo da un punto di vista meramente storico-culturale, poiché si pone all’origine di una questione linguistica – se gli antichi Romani parlassero il Latino o il Volgare – destinata a generare dibattiti a cui parteciparono alcuni tra i più illustri Umanisti, come Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Lorenzo Valla, Leon Battista Alberti o Guarino Veronese. Ma essa, come si dimostra nell’introduzione, presenta implicazioni che vanno al di là del più specifico aspetto “linguistico” o “erudito”, offrendo spunti per una più ampia riflessione non solo sulla cultura dell'epoca, ma anche sul ruolo politico del papato e di Roma.File | Dimensione | Formato | |
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