Quali sono le maggiori componenti del costo nella viticoltura del Vulture? E’ ancora conveniente investire capitali in un vigneto, in questo comprensorio? Qual è l’impatto di innovazioni nelle tecnologie e nei sistemi di produzione sulla struttura dei costi e sulla redditività? In anni recenti molta della innovazione si è rivolta al miglioramento del prodotto, sia con le trasformazioni avvenute nelle vigne, sia nelle cantine. Per il prossimo futuro, l’attenzione degli imprenditori sembra rivolgersi anche, se non soprattutto, alla innovazione di processo, che riduca i costi. Infatti le recenti tendenze dei mercati rendono necessario stabilizzare e spesso ridurre i prezzi al consumo, quindi i margini possono essere salvaguardati solo con una efficace azione sul costo di produzione. Si è cercato di rispondere alle domande su costi e redditività attraverso la elaborazione di informazioni raccolte mediante una indagine diretta presso i produttori, per la determinazione delle tecniche di produzione, e nel mercato locale per la individuazione dei prezzi prevalenti dei fattori e del prodotto uva DOC. I caratteri del comprensorio rilevanti per l’analisi dei costi della viticoltura possono essere riassunti in poche righe. Sul Vulture troviamo un vigneto di alta collina, con pendenze medie, disperso in gran parte in piccoli appezzamenti, spesso inframezzati ad altre colture, specialmente l’olivo. Le tecniche di produzione, a partire dai sesti di impianto e dalle forme di allevamento, sono fortemente condizionate dal vitigno, e si osserva una forte intensità di capitali e di lavoro, perché il comprensorio è orientato alla produzione di alta qualità. L’evoluzione tecnologica e della organizzazione aziendale che ha investito la maggior parte delle vigne, ha portato all’abbandono delle varietà di minor pregio a favore di una maggiore specializzazione varietale, la sostituzione dei vecchi vigneti con impianti moderni e rispondenti alle norme di una viticoltura all’avanguardia, e alla realizzazione di impianti per la trasformazione più efficienti e razionali. Questi processi hanno portato anche ad una forte omogeneizzazione delle tecniche di produzione, rendendo possibile una stima dei costi medi di produzione che è una rappresentazione molto realistica della maggior parte delle realtà aziendali, se si trascura quella componente di viticoltura contadina tradizionale, che produce per il consumo proprio o al massimo per il mercato locale informale. L’analisi si è articolata in alcune fasi fondamentali. 1-Individuazione e descrizione della tecnica di produzione per l’intero ciclo produttivo del vigneto del comprensorio DOC, dall’impianto alla fine della vita economica del vigneto, che è stata identificata, in 30 anni. 2-Rilevamento del costo di mercato di tutti i fattori produttivi, facendo riferimento ai mercati locali e regionali in tutti i casi opportuni. 3- determinazione dei costi e redditi di esercizio del vigneto nella fase di maturità, applicando criteri di ammortamento per l’uso dei fattori fissi riferiti ad una azienda con una superficie media di 10 ettari. 4- determinazione dei costi e redditi dell’investimento con il sistema della analisi finanziaria per flussi di cassa, sull’orizzonte economico già indicato prima, e con la determinazione degli usuali indicatori di redditività finanziaria, VAN e TIR. 5-confronto della redditività di tecniche di produzione diverse per la sola raccolta. Sono stati confrontati la raccolta manuale, quella meccanizzata con raccoglitrice in proprietà, e quella con raccoglitrice in conto terzi, un servizio che è attualmente disponibile tra le imprese del Vulture, e che presenta un notevole interesse vista la dimensione media dei vigneti. I risultati ottenuti nella analisi economica e finanziaria evidenziano chiaramente come l’utilizzo di macchine operatrici e di attrezzature specializzate per la coltivazione dei vigneti permetta di conseguire importanti economie anche per aziende di medie dimensioni. La meccanizzazione permette infatti di conseguire importanti riduzioni dal punto di vista della manodopera, di velocizzare e ottimizzare alcune operazioni e di creare migliori condizioni di lavoro per gli stessi operai. Lo sviluppo dei servizi di contoterzismo per queste operazioni potrebbe risolvere, e nel Vulture sta già risolvendo, il problema della disponibilità dei capitali necessari per l’investimento iniziale. Il futuro sembra indicare anche nel Vulture una viticoltura sempre più intensiva in capitali e meno intensiva in lavoro, con conseguenze sulle necessità finanziarie e delle capacità tecniche e gestionali delle imprese.

Viticoltura del Vulture, costi e redditiità.

PERRETTI, Biagio;DI NAPOLI, FRANCESCO
2015-01-01

Abstract

Quali sono le maggiori componenti del costo nella viticoltura del Vulture? E’ ancora conveniente investire capitali in un vigneto, in questo comprensorio? Qual è l’impatto di innovazioni nelle tecnologie e nei sistemi di produzione sulla struttura dei costi e sulla redditività? In anni recenti molta della innovazione si è rivolta al miglioramento del prodotto, sia con le trasformazioni avvenute nelle vigne, sia nelle cantine. Per il prossimo futuro, l’attenzione degli imprenditori sembra rivolgersi anche, se non soprattutto, alla innovazione di processo, che riduca i costi. Infatti le recenti tendenze dei mercati rendono necessario stabilizzare e spesso ridurre i prezzi al consumo, quindi i margini possono essere salvaguardati solo con una efficace azione sul costo di produzione. Si è cercato di rispondere alle domande su costi e redditività attraverso la elaborazione di informazioni raccolte mediante una indagine diretta presso i produttori, per la determinazione delle tecniche di produzione, e nel mercato locale per la individuazione dei prezzi prevalenti dei fattori e del prodotto uva DOC. I caratteri del comprensorio rilevanti per l’analisi dei costi della viticoltura possono essere riassunti in poche righe. Sul Vulture troviamo un vigneto di alta collina, con pendenze medie, disperso in gran parte in piccoli appezzamenti, spesso inframezzati ad altre colture, specialmente l’olivo. Le tecniche di produzione, a partire dai sesti di impianto e dalle forme di allevamento, sono fortemente condizionate dal vitigno, e si osserva una forte intensità di capitali e di lavoro, perché il comprensorio è orientato alla produzione di alta qualità. L’evoluzione tecnologica e della organizzazione aziendale che ha investito la maggior parte delle vigne, ha portato all’abbandono delle varietà di minor pregio a favore di una maggiore specializzazione varietale, la sostituzione dei vecchi vigneti con impianti moderni e rispondenti alle norme di una viticoltura all’avanguardia, e alla realizzazione di impianti per la trasformazione più efficienti e razionali. Questi processi hanno portato anche ad una forte omogeneizzazione delle tecniche di produzione, rendendo possibile una stima dei costi medi di produzione che è una rappresentazione molto realistica della maggior parte delle realtà aziendali, se si trascura quella componente di viticoltura contadina tradizionale, che produce per il consumo proprio o al massimo per il mercato locale informale. L’analisi si è articolata in alcune fasi fondamentali. 1-Individuazione e descrizione della tecnica di produzione per l’intero ciclo produttivo del vigneto del comprensorio DOC, dall’impianto alla fine della vita economica del vigneto, che è stata identificata, in 30 anni. 2-Rilevamento del costo di mercato di tutti i fattori produttivi, facendo riferimento ai mercati locali e regionali in tutti i casi opportuni. 3- determinazione dei costi e redditi di esercizio del vigneto nella fase di maturità, applicando criteri di ammortamento per l’uso dei fattori fissi riferiti ad una azienda con una superficie media di 10 ettari. 4- determinazione dei costi e redditi dell’investimento con il sistema della analisi finanziaria per flussi di cassa, sull’orizzonte economico già indicato prima, e con la determinazione degli usuali indicatori di redditività finanziaria, VAN e TIR. 5-confronto della redditività di tecniche di produzione diverse per la sola raccolta. Sono stati confrontati la raccolta manuale, quella meccanizzata con raccoglitrice in proprietà, e quella con raccoglitrice in conto terzi, un servizio che è attualmente disponibile tra le imprese del Vulture, e che presenta un notevole interesse vista la dimensione media dei vigneti. I risultati ottenuti nella analisi economica e finanziaria evidenziano chiaramente come l’utilizzo di macchine operatrici e di attrezzature specializzate per la coltivazione dei vigneti permetta di conseguire importanti economie anche per aziende di medie dimensioni. La meccanizzazione permette infatti di conseguire importanti riduzioni dal punto di vista della manodopera, di velocizzare e ottimizzare alcune operazioni e di creare migliori condizioni di lavoro per gli stessi operai. Lo sviluppo dei servizi di contoterzismo per queste operazioni potrebbe risolvere, e nel Vulture sta già risolvendo, il problema della disponibilità dei capitali necessari per l’investimento iniziale. Il futuro sembra indicare anche nel Vulture una viticoltura sempre più intensiva in capitali e meno intensiva in lavoro, con conseguenze sulle necessità finanziarie e delle capacità tecniche e gestionali delle imprese.
2015
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