Le rocce calcarenitiche ricoprono i bordi costieri del rilievo calcareo della Murgia e in particolare l’intero bordo Ovest, in cui tali affioramenti sono in eteropia con i depositi argillosi e sabbiosi della Fossa Bradanica di età quaternaria. La morfologia delle Murge e le incisioni erosive profonde scavate dalle acque sotterranee e di superficie, che in questo settore hanno formato le Gravine, ha permesso, in questi luoghi e in tempi assai antichi, l’insediamento di civiltà rupestri in grotte naturali, successivamente anche artificiali, scavate negli ammassi di questa roccia, chiamata localmente tufo. Oggi essi costituiscono una testimonianza della vita e delle civiltà che in tali ambienti si sono stratificate, come, ad esempio, nei Sassi di Matera. Sono ben note le caratteristiche di questa roccia, che ha consentito proprio per la sua lavorabilità, gli insediamenti; tuttavia tali favorevoli caratteristiche la rendono per contro vulnerabile in specifici contesti ambientali. Per questo motivo si ha la necessità di salvaguardare questo ricco e sparso patrimonio architettonico (e artistico e religioso) ricreando condizioni ambientali sicure, aiutate anche dall’odierna tecnologia. In attesa degli interventi di ripristino e di recupero, sono stati sviluppati metodi di valutazione della pericolosità degli ambiti scavati e costruiti con la pietra calcarenitica, che consentono una classificazione e fruizione di tale patrimonio.
Il patrimonio architettonico di Matera e i matetiali naturali da costruzione: nel tufo e col tufo. Caratterizzazione tecnica delle calcareniti e variazioni per condizioni ambientali
SPILOTRO, Giuseppe;PELLICANI, ROBERTA;QERAXHIU, LYDRA;PERGOLA, GIULIANA
2016-01-01
Abstract
Le rocce calcarenitiche ricoprono i bordi costieri del rilievo calcareo della Murgia e in particolare l’intero bordo Ovest, in cui tali affioramenti sono in eteropia con i depositi argillosi e sabbiosi della Fossa Bradanica di età quaternaria. La morfologia delle Murge e le incisioni erosive profonde scavate dalle acque sotterranee e di superficie, che in questo settore hanno formato le Gravine, ha permesso, in questi luoghi e in tempi assai antichi, l’insediamento di civiltà rupestri in grotte naturali, successivamente anche artificiali, scavate negli ammassi di questa roccia, chiamata localmente tufo. Oggi essi costituiscono una testimonianza della vita e delle civiltà che in tali ambienti si sono stratificate, come, ad esempio, nei Sassi di Matera. Sono ben note le caratteristiche di questa roccia, che ha consentito proprio per la sua lavorabilità, gli insediamenti; tuttavia tali favorevoli caratteristiche la rendono per contro vulnerabile in specifici contesti ambientali. Per questo motivo si ha la necessità di salvaguardare questo ricco e sparso patrimonio architettonico (e artistico e religioso) ricreando condizioni ambientali sicure, aiutate anche dall’odierna tecnologia. In attesa degli interventi di ripristino e di recupero, sono stati sviluppati metodi di valutazione della pericolosità degli ambiti scavati e costruiti con la pietra calcarenitica, che consentono una classificazione e fruizione di tale patrimonio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.