In Basilicata la tecnica costruttiva dell’adobe ha origini antiche e diffuse, come dimostrano i ritrovamenti di manufatti risalenti al III sec. a.C. nel bosco di Andriace, nei pressi del Comune di Montalbano Jonico, e al V sec. a.C. sulla collina di San Bernardo, a pochi chilometri da Vaglio di Basilicata, o anche tutti gli edifici rurali e gli annessi agricoli realizzati fino al primo trentennio del XX secolo nelle aree centrali della regione. Così come è accaduto in altre parti d’Italia e del mondo, l’impiego di nuovi materiali derivanti da processi industrializzati, una rinnovata idea di comfort abitativo, oltre che calamità naturali (sisma del 1980) hanno portato all’abbandono delle dimora in terra o alla loro demolizione e ricostruzione ex novo con altre tecniche costruttive. Dalla volontà di tramandare memorie sociali e storiche di questi edifici che apparentemente non hanno particolari valori oggettivi per la conservazione, ma che custodiscono valori altrettanto importanti da preservare è scaturita la necessità di salvaguardare questo patrimonio diffuso. Il cui recupero e valorizzazione non può prescindere dalla sua conoscenza storica, culturale, materica e delle tecniche costruttive. È pertanto fondamentale un approccio rigoroso al manufatto che ne analizzi la tecnica costruttiva adottata per la sua realizzazione, le fasi evolutive, gli elementi tecnologici, lo stato di fatto ed il grado di conservazione. Il presente lavoro si connota come punto di partenza nella catalogazione e monitoraggio nel tempo dell’evoluzione e dello stato di conservazione del patrimonio in terra. L’obiettivo è perseguito mediante l’elaborazione di schede, frutto di indagini effettuate sul campo, che offrono al tecnico, chiamato ad intervenire sul manufatto, la possibilità di conoscerne gli aspetti tipologici, dimensionali e di degrado in modo da poter effettuare un intervento di recupero mirato. La raccolta di tali schede all’interno di un data base implementabile ne consente una simultanea comparazione e conseguentemente la possibilità di effettuare una stima dei costi per il recupero, la conservazione e la manutenzione del patrimonio in terra cruda superstite. La possibilità di correlate il data base ad un GIS ne amplifica le potenzialità.

Dalla documentazione all’analisi energetica. Architetture di terra in Basilicata.

GUIDA, Antonella Grazia;PAGLIUCA, ANTONELLO;Damone, G.
2015-01-01

Abstract

In Basilicata la tecnica costruttiva dell’adobe ha origini antiche e diffuse, come dimostrano i ritrovamenti di manufatti risalenti al III sec. a.C. nel bosco di Andriace, nei pressi del Comune di Montalbano Jonico, e al V sec. a.C. sulla collina di San Bernardo, a pochi chilometri da Vaglio di Basilicata, o anche tutti gli edifici rurali e gli annessi agricoli realizzati fino al primo trentennio del XX secolo nelle aree centrali della regione. Così come è accaduto in altre parti d’Italia e del mondo, l’impiego di nuovi materiali derivanti da processi industrializzati, una rinnovata idea di comfort abitativo, oltre che calamità naturali (sisma del 1980) hanno portato all’abbandono delle dimora in terra o alla loro demolizione e ricostruzione ex novo con altre tecniche costruttive. Dalla volontà di tramandare memorie sociali e storiche di questi edifici che apparentemente non hanno particolari valori oggettivi per la conservazione, ma che custodiscono valori altrettanto importanti da preservare è scaturita la necessità di salvaguardare questo patrimonio diffuso. Il cui recupero e valorizzazione non può prescindere dalla sua conoscenza storica, culturale, materica e delle tecniche costruttive. È pertanto fondamentale un approccio rigoroso al manufatto che ne analizzi la tecnica costruttiva adottata per la sua realizzazione, le fasi evolutive, gli elementi tecnologici, lo stato di fatto ed il grado di conservazione. Il presente lavoro si connota come punto di partenza nella catalogazione e monitoraggio nel tempo dell’evoluzione e dello stato di conservazione del patrimonio in terra. L’obiettivo è perseguito mediante l’elaborazione di schede, frutto di indagini effettuate sul campo, che offrono al tecnico, chiamato ad intervenire sul manufatto, la possibilità di conoscerne gli aspetti tipologici, dimensionali e di degrado in modo da poter effettuare un intervento di recupero mirato. La raccolta di tali schede all’interno di un data base implementabile ne consente una simultanea comparazione e conseguentemente la possibilità di effettuare una stima dei costi per il recupero, la conservazione e la manutenzione del patrimonio in terra cruda superstite. La possibilità di correlate il data base ad un GIS ne amplifica le potenzialità.
2015
978-84-606-9543-1
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Descrizione: Dalla documentazione all’analisi energentica. Architetture di terra in Basilicata
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