Tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, in Basilicata si assiste alla costruzione di una serie di tratte ferroviarie atte a mettere in comunicazione questa terra con le vicine regioni. Si mira, dunque, al superamento dell’isolamento geografico e infrastrutturale. Tra il 1915 e il 1934 sono inaugurate ben 291 km di strada ferrata, mentre nel 1969 è presa la decisione di chiudere alcune delle tratte realizzate. Anche la rete ferroviaria rimasta in funzione avrà, nel corso degli anni, una riduzione del suo utilizzo e tutto il patrimonio immobiliare fatto di stazioni e caselli andrà in lenta rovina. La ricerca condotta ha mirato a documentare tutto il patrimonio immobiliare esistente cogliendone le peculiarità costruttive e tipologiche. Particolare attenzione è stata riservata allo studio dell’ambiente naturale in cui è collocata la rete ferroviaria, molto eterogeneo per conformazione fisica e per utilizzo del suolo. Da qui l’idea di recuperare il patrimonio esistente e l’intera rete ferroviaria, in parte dismessa e per la restante parte scarsamente utilizzata, per realizzare un percorso di fruizione paesaggistico- naturalistico. In una regione che mira ad uno sviluppo turistico, il progetto di rifunzionalizzazione delle ferrovie Appulo-Lucane potrà offrire la possibilità di fruizione di ambiti territoriali fortemente naturali.
FERROVIE DISMESSE TRA DOCUMENTAZIONE E IDEE PER IL RECUPERO. LA REALTÀ DELLE APPULO-LUCANE IN BASILICATA.
BIXIO, Antonio;DAMONE G.;TOLLA, Enza
2014-01-01
Abstract
Tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, in Basilicata si assiste alla costruzione di una serie di tratte ferroviarie atte a mettere in comunicazione questa terra con le vicine regioni. Si mira, dunque, al superamento dell’isolamento geografico e infrastrutturale. Tra il 1915 e il 1934 sono inaugurate ben 291 km di strada ferrata, mentre nel 1969 è presa la decisione di chiudere alcune delle tratte realizzate. Anche la rete ferroviaria rimasta in funzione avrà, nel corso degli anni, una riduzione del suo utilizzo e tutto il patrimonio immobiliare fatto di stazioni e caselli andrà in lenta rovina. La ricerca condotta ha mirato a documentare tutto il patrimonio immobiliare esistente cogliendone le peculiarità costruttive e tipologiche. Particolare attenzione è stata riservata allo studio dell’ambiente naturale in cui è collocata la rete ferroviaria, molto eterogeneo per conformazione fisica e per utilizzo del suolo. Da qui l’idea di recuperare il patrimonio esistente e l’intera rete ferroviaria, in parte dismessa e per la restante parte scarsamente utilizzata, per realizzare un percorso di fruizione paesaggistico- naturalistico. In una regione che mira ad uno sviluppo turistico, il progetto di rifunzionalizzazione delle ferrovie Appulo-Lucane potrà offrire la possibilità di fruizione di ambiti territoriali fortemente naturali.File | Dimensione | Formato | |
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