Lo studio analizza un passo di Apuleio (Met. 8, 9), concernente l’apparizione “oracolare” a Carite del fantasma del defunto sposo, ponendola in relazione con una visione onirica occorsa alla stessa (ibid. 4, 27) in una fase precedente della sua storia. Confronta la figura della sognatrice con modelli epici (ovidiani e virgiliani) di elevata probabilità sociale, interpretandone la vendetta sull’assassino del marito con i criteri dell’allegoria onirica.
I sogni di Charite, una seconda volta
LUCIFORA, Rosa Maria Agostina
2008-01-01
Abstract
Lo studio analizza un passo di Apuleio (Met. 8, 9), concernente l’apparizione “oracolare” a Carite del fantasma del defunto sposo, ponendola in relazione con una visione onirica occorsa alla stessa (ibid. 4, 27) in una fase precedente della sua storia. Confronta la figura della sognatrice con modelli epici (ovidiani e virgiliani) di elevata probabilità sociale, interpretandone la vendetta sull’assassino del marito con i criteri dell’allegoria onirica.File in questo prodotto:
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