L’acqua è tra le principali risorse naturali disponibili sul pianeta. Il settore agricolo gioca un ruolo fondamentale rispetto alle richieste idriche mondiali, utilizzandone più del 70% (UNEP, 2007). L’impronta idrica (Water Footprint, WF) è un valido strumento per pianificare l’appropriata gestione idrica di un territorio. Tale valore, riferito ad un prodotto, indica il volume di acqua utilizzato per produrlo, ed è espresso in m3/t. All’interno della WF si distinguono tre componenti: blu, verde e grigia. La componente blu si riferisce al volume di acqua irrigua evaporato e/o traspirato; la verde indica il volume di pioggia evaporato e/o traspirato, mentre la componente grigia si riferisce al volume necessario per diluire i contaminanti prodotti dall’agricoltura, riportandone i valori ai livelli qualitativi standard. Obiettivo del lavoro è fare una disamina dei principali risultati ottenuti applicando tecniche innovative finalizzate a ridurre i volumi idrici impiegati in frutticoltura per diminuire l’impatto della produzione sul sistema delle acque. In primo luogo, è possibile ridurre l’incidenza della componente blu intervenendo sui seguenti aspetti: • Aumentare la capacità di immagazzinamento idrico da parte del suolo (es. lavorazione minima, interramento dei residui colturali e aggiunta di materiale organico); • Migliorare l’assorbimento e il trasporto idrico da parte della pianta (es. simbiosi tra funghi micorrizici e radici ); • Integrare le attuali conoscenze di fisiologia sul trasporto xilematico e sul controllo della traspirazione al fine di aumentare l’efficienza dell’uso dell’acqua (es. segnali biochimici e non per il controllo stomatico, modulazione dell’attività delle acquaporine). • Migliorare la gestione dei “contenitori”, intesi come il volume di suolo esplorato dalle radici e bagnato dall’irrigazione (contenitore 1) e il volume di suolo esplorato dalle radici e non interessato dall’irrigazione (contenitore 2), programmando lo svuotamento del contenitore 2 (tardivo o precoce). L’applicazione di tali tecniche innovative in frutticoltura permetterà di garantire la sostenibilità del processo di produzione in relazione alla tutela ambientale.

Tecniche innovative per l’ottimizzazione dell’irrigazione in frutticoltura

XILOYANNIS, Cristos;MONTANARO, Giuseppe;MININNI, ALBA NICOLETTA;XYLOGIANNIS, EVANGELOS;DICHIO, Bartolomeo
2013-01-01

Abstract

L’acqua è tra le principali risorse naturali disponibili sul pianeta. Il settore agricolo gioca un ruolo fondamentale rispetto alle richieste idriche mondiali, utilizzandone più del 70% (UNEP, 2007). L’impronta idrica (Water Footprint, WF) è un valido strumento per pianificare l’appropriata gestione idrica di un territorio. Tale valore, riferito ad un prodotto, indica il volume di acqua utilizzato per produrlo, ed è espresso in m3/t. All’interno della WF si distinguono tre componenti: blu, verde e grigia. La componente blu si riferisce al volume di acqua irrigua evaporato e/o traspirato; la verde indica il volume di pioggia evaporato e/o traspirato, mentre la componente grigia si riferisce al volume necessario per diluire i contaminanti prodotti dall’agricoltura, riportandone i valori ai livelli qualitativi standard. Obiettivo del lavoro è fare una disamina dei principali risultati ottenuti applicando tecniche innovative finalizzate a ridurre i volumi idrici impiegati in frutticoltura per diminuire l’impatto della produzione sul sistema delle acque. In primo luogo, è possibile ridurre l’incidenza della componente blu intervenendo sui seguenti aspetti: • Aumentare la capacità di immagazzinamento idrico da parte del suolo (es. lavorazione minima, interramento dei residui colturali e aggiunta di materiale organico); • Migliorare l’assorbimento e il trasporto idrico da parte della pianta (es. simbiosi tra funghi micorrizici e radici ); • Integrare le attuali conoscenze di fisiologia sul trasporto xilematico e sul controllo della traspirazione al fine di aumentare l’efficienza dell’uso dell’acqua (es. segnali biochimici e non per il controllo stomatico, modulazione dell’attività delle acquaporine). • Migliorare la gestione dei “contenitori”, intesi come il volume di suolo esplorato dalle radici e bagnato dall’irrigazione (contenitore 1) e il volume di suolo esplorato dalle radici e non interessato dall’irrigazione (contenitore 2), programmando lo svuotamento del contenitore 2 (tardivo o precoce). L’applicazione di tali tecniche innovative in frutticoltura permetterà di garantire la sostenibilità del processo di produzione in relazione alla tutela ambientale.
2013
9788890562839
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