Il disegno, se applicato alla disciplina architettonica, è una sorta di germe di Architettura; è una sorta di primo sintomo di una realtà futura. Come fa ad esistere questo germe, o quel seme, o quel sintomo di Architettura nel cosiddetto disegno “architettonico”: siano questi disegni accademici e manuali come primi schizzi, bozze, diagrammi,ecc., oppure frutto – risultato – delle più recenti tecnologie digitali come il disegno parametrico, modelli nurbs, render, modellazione algoritmica, ecc. Com’è che si insegna ai futuri progettisti a (ridurre le discrepanze) tra l’abitare-virtuale e l’abitare “reale” o “effettivo”? Quali relazioni stringono strategicamente il disegno come concepimento del progetto architettonico, urbano e del paesaggio ed il disegno come strumento di rappresentazione grafica di questi progetti ed il disegno come insegnamento/didattica dell’Architettura? L’obiettivo primario è diffondere attraverso il Disegno un principio d’internazionalizzazione dei gruppi di lavoro, dei partecipanti intorno a temi complessi della rappresentazione. La sperimentazione grafica quotidiana in un “Laboratorio a cielo aperto” di formazione e pratica dell’Architettura e “Stazione di Ricerca e Creatività”, in un Ambito ben circoscritto di una parte della città dei Sassi di Matera, potrà divenire terreno fertile di confronto culturale tra le diverse formazioni tecnico-scientifiche. La formazione dei partecipanti attraverserà momenti di Sperimentazione ed Approfondimenti delle tecniche di rappresentazione, del disegno dal vero, tecniche grafiche di osservazione e conoscenza e forme rapide di visualizzazione del progetto. L’Integrazione fra le diverse dimensioni della rappresentazione architettonica ed altre forme di immaginazione potrà fornire nuove strategie critiche di conoscenza della realtà complessa come il fenomeno di costruzione e patrimonializzazione dei Sassi di Matera. I caratteri prevalenti di questo progetto formativo e le finalità del Seminario, tesi all’Internazionalizzazione del disegno per “rappresentare la complessita”, sono rivolti a studenti Ingegneri e Architetti e a tutti i ricercatori e tutor che con i gruppi di lavoro partecipanti vorranno incamminarsi in forme sperimentali di disegno, grafica, conoscenza ed osservazione del mondo e del progetto in un luogo unico, complesso e già Patrimonio dell’Umanità. Si parte dal principio che, da un lato, l’Architettura è un rapporto tra quello-che-abita e ciò-che-èdisposto- ad-essere-abitato e, dall’altro che essa, come prodotto, è causata (provocata) da rappresentazioni grafiche di diverse nature che in senso lato possiamo chiamare “Disegno”. Considerato che l’abitare in quelle rappresentazioni è un abitare diverso da quello(i) che ci promettono e/o suggeriscono e/o ci fanno immaginare (fantasticare) al momento della messa-in-forma architettonica quando viene costruita; partendo dalla ipotesi che l’architettura si trova in germe nelle immagini che la pensano/immaginano: quale fu o è stata la rappresentatività del Disegno nell’Architettura? Quale sarà questa rappresentatività o importanza sia nell’insegnamento che nell’esercizio dell’Architettura? Discutere disegnando come prassi e parlare in senso grafico di temi e questioni di complessità del disegno, del progetto in questi luoghi cristallizzati nei millenni come fenomeno dell’abitare può divenire strategico per l’Eredità dei Patrimoni Culturali che la Terra stessa possiede.

IL DISEGNO E LA COSA: RAPPRESENTARE LA COMPLESSITÀ.

CONTE, Antonio
;
2012-01-01

Abstract

Il disegno, se applicato alla disciplina architettonica, è una sorta di germe di Architettura; è una sorta di primo sintomo di una realtà futura. Come fa ad esistere questo germe, o quel seme, o quel sintomo di Architettura nel cosiddetto disegno “architettonico”: siano questi disegni accademici e manuali come primi schizzi, bozze, diagrammi,ecc., oppure frutto – risultato – delle più recenti tecnologie digitali come il disegno parametrico, modelli nurbs, render, modellazione algoritmica, ecc. Com’è che si insegna ai futuri progettisti a (ridurre le discrepanze) tra l’abitare-virtuale e l’abitare “reale” o “effettivo”? Quali relazioni stringono strategicamente il disegno come concepimento del progetto architettonico, urbano e del paesaggio ed il disegno come strumento di rappresentazione grafica di questi progetti ed il disegno come insegnamento/didattica dell’Architettura? L’obiettivo primario è diffondere attraverso il Disegno un principio d’internazionalizzazione dei gruppi di lavoro, dei partecipanti intorno a temi complessi della rappresentazione. La sperimentazione grafica quotidiana in un “Laboratorio a cielo aperto” di formazione e pratica dell’Architettura e “Stazione di Ricerca e Creatività”, in un Ambito ben circoscritto di una parte della città dei Sassi di Matera, potrà divenire terreno fertile di confronto culturale tra le diverse formazioni tecnico-scientifiche. La formazione dei partecipanti attraverserà momenti di Sperimentazione ed Approfondimenti delle tecniche di rappresentazione, del disegno dal vero, tecniche grafiche di osservazione e conoscenza e forme rapide di visualizzazione del progetto. L’Integrazione fra le diverse dimensioni della rappresentazione architettonica ed altre forme di immaginazione potrà fornire nuove strategie critiche di conoscenza della realtà complessa come il fenomeno di costruzione e patrimonializzazione dei Sassi di Matera. I caratteri prevalenti di questo progetto formativo e le finalità del Seminario, tesi all’Internazionalizzazione del disegno per “rappresentare la complessita”, sono rivolti a studenti Ingegneri e Architetti e a tutti i ricercatori e tutor che con i gruppi di lavoro partecipanti vorranno incamminarsi in forme sperimentali di disegno, grafica, conoscenza ed osservazione del mondo e del progetto in un luogo unico, complesso e già Patrimonio dell’Umanità. Si parte dal principio che, da un lato, l’Architettura è un rapporto tra quello-che-abita e ciò-che-èdisposto- ad-essere-abitato e, dall’altro che essa, come prodotto, è causata (provocata) da rappresentazioni grafiche di diverse nature che in senso lato possiamo chiamare “Disegno”. Considerato che l’abitare in quelle rappresentazioni è un abitare diverso da quello(i) che ci promettono e/o suggeriscono e/o ci fanno immaginare (fantasticare) al momento della messa-in-forma architettonica quando viene costruita; partendo dalla ipotesi che l’architettura si trova in germe nelle immagini che la pensano/immaginano: quale fu o è stata la rappresentatività del Disegno nell’Architettura? Quale sarà questa rappresentatività o importanza sia nell’insegnamento che nell’esercizio dell’Architettura? Discutere disegnando come prassi e parlare in senso grafico di temi e questioni di complessità del disegno, del progetto in questi luoghi cristallizzati nei millenni come fenomeno dell’abitare può divenire strategico per l’Eredità dei Patrimoni Culturali che la Terra stessa possiede.
2012
9789871494255
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/64121
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