L’USO DEGLI OLI ESSENZIALE NELLA LOTTA ALLE MALATTIE BATTERICHE DELLE PIANTE Nicola Sante Iacobellis Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali, Università degli Studi della Basilicata, Viale dell'Ateneo Lucano, 10, 85100 Potenza; E-mail: iacobellis@unibas.it. La lotta alle malattie batteriche delle piante costituisce un notevole problema nella pratica agricola perché, oltre gli antibiotici e composti di rame, sul mercato non sono disponibili altri battericidi. Tuttavia, gli antibiotici sono vietati nella pratica agricola in molti paesi incluso l’Italia per la potenziale selezione di ceppi batterici resistenti e il conseguente trasferimento orizzontale di questo carattere ad altri batteri associati o agenti patogeni dell’uomo. L’uso di composti di rame, a causa della loro tossicità e soprattutto per l' impatto ambientale, è limitato e controllato nell'Unione Europea. Inoltre, la lotta alle malattie batteriche delle piante è complicato dal fatto che un gran numero di batteri fitopatogeni diffondono attraverso semi contaminati e/o infetti. Le suddette considerazioni indicano la necessità di disporre nuovi battericidi in agricoltura. Diversi studi hanno evidenziato la possibilità di utilizzare gli oli essenziali in medicina e patologia vegetale nonché nell'industria alimentare. Recenti nostri studi hanno indicato una significativa attività antibatterica degli oli essenziali di coriandolo, cumino, carvi e finocchio selvatico la cui composizione, come atteso, è risultata complessa. In questo studio sono riportati i risultati sull'attività antibatterica di 19 componenti puri dei suddetti oli essenziali verso 29 specie batteriche, nonché sulla capacità di eugenolo di disinfettare i semi di fagiolo contaminati da Xanthomonas campestris pv. phaseoli var. fuscans (Xcpf) l’agente della maculatura comune del fagiolo. Tra i principali componenti una notevole attività antibatterica è stata dimostrata dai terpenoidi e derivati fenilpropanoidi contenenti funzioni fenoliche ed alcoliche mentre una ridotta è stata dimostrata dai componenti contenenti gruppi funzionali chetonici, aldeidici, eterei ed esterei. Nessuna attività è stata osservata per i terpenoidi e fenilpropanoidi non ossigenati. Trattamenti di semi di fagiolo contenenti circa 2,6x106 UFC/seme di un ceppo di Xcpf con emulsioni di eugenolo (1-8 mg/ml) ha determinato una riduzione altamente significativa dei batteri sui semi. In particolare, l'eugenolo 4 mg/ml disinfetta semi contenenti 7,0x102 UFC/seme e minori. Tuttavia, dopo 72 h di incubazione i trattamenti con 2, 4 e 8 mg/ml di eugenolo ha causato, rispettivamente, una riduzione della germinazione del 3 %, 7 % e 16 %. Nessun effetto sulla germinazione è stato osservato con eugenolo 1 mg/mL. Questi dati indicano l’eugenolo come potenzialmente utile per la disinfezione delle sementi di fagioli da Xcpf. Comunque, ulteriori studi sugli effetti sulla vitalità del seme e sulla formulazione di oli essenziali appaiono necessari.

L’USO DEGLI OLI ESSENZIALE NELLA LOTTA ALLE MALATTIE BATTERICHE DELLE PIANTE.

IACOBELLIS, Nicola Sante
2013-01-01

Abstract

L’USO DEGLI OLI ESSENZIALE NELLA LOTTA ALLE MALATTIE BATTERICHE DELLE PIANTE Nicola Sante Iacobellis Scuola di Scienze Agrarie, Forestali, Alimentari ed Ambientali, Università degli Studi della Basilicata, Viale dell'Ateneo Lucano, 10, 85100 Potenza; E-mail: iacobellis@unibas.it. La lotta alle malattie batteriche delle piante costituisce un notevole problema nella pratica agricola perché, oltre gli antibiotici e composti di rame, sul mercato non sono disponibili altri battericidi. Tuttavia, gli antibiotici sono vietati nella pratica agricola in molti paesi incluso l’Italia per la potenziale selezione di ceppi batterici resistenti e il conseguente trasferimento orizzontale di questo carattere ad altri batteri associati o agenti patogeni dell’uomo. L’uso di composti di rame, a causa della loro tossicità e soprattutto per l' impatto ambientale, è limitato e controllato nell'Unione Europea. Inoltre, la lotta alle malattie batteriche delle piante è complicato dal fatto che un gran numero di batteri fitopatogeni diffondono attraverso semi contaminati e/o infetti. Le suddette considerazioni indicano la necessità di disporre nuovi battericidi in agricoltura. Diversi studi hanno evidenziato la possibilità di utilizzare gli oli essenziali in medicina e patologia vegetale nonché nell'industria alimentare. Recenti nostri studi hanno indicato una significativa attività antibatterica degli oli essenziali di coriandolo, cumino, carvi e finocchio selvatico la cui composizione, come atteso, è risultata complessa. In questo studio sono riportati i risultati sull'attività antibatterica di 19 componenti puri dei suddetti oli essenziali verso 29 specie batteriche, nonché sulla capacità di eugenolo di disinfettare i semi di fagiolo contaminati da Xanthomonas campestris pv. phaseoli var. fuscans (Xcpf) l’agente della maculatura comune del fagiolo. Tra i principali componenti una notevole attività antibatterica è stata dimostrata dai terpenoidi e derivati fenilpropanoidi contenenti funzioni fenoliche ed alcoliche mentre una ridotta è stata dimostrata dai componenti contenenti gruppi funzionali chetonici, aldeidici, eterei ed esterei. Nessuna attività è stata osservata per i terpenoidi e fenilpropanoidi non ossigenati. Trattamenti di semi di fagiolo contenenti circa 2,6x106 UFC/seme di un ceppo di Xcpf con emulsioni di eugenolo (1-8 mg/ml) ha determinato una riduzione altamente significativa dei batteri sui semi. In particolare, l'eugenolo 4 mg/ml disinfetta semi contenenti 7,0x102 UFC/seme e minori. Tuttavia, dopo 72 h di incubazione i trattamenti con 2, 4 e 8 mg/ml di eugenolo ha causato, rispettivamente, una riduzione della germinazione del 3 %, 7 % e 16 %. Nessun effetto sulla germinazione è stato osservato con eugenolo 1 mg/mL. Questi dati indicano l’eugenolo come potenzialmente utile per la disinfezione delle sementi di fagioli da Xcpf. Comunque, ulteriori studi sugli effetti sulla vitalità del seme e sulla formulazione di oli essenziali appaiono necessari.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11563/63806
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