Il settore primario svolge un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio climatico ambientale e la sua funzione di produzione di beni di pubblica utilità trova oggi notevole riconoscimento all’interno dei programmi di politica agricola comunitaria. Programmi che, a seguito dei cambiamenti climatici e del mutamento delle condizioni del mercato, sono sensibilmente mutati. Ciò ha avuto delle notevoli influenze sul settore agricolo, ed in particolare ha condizionato le scelte colturali degli agricoltori e, di conseguenza, la destinazione d’uso dei suoli agricoli. Le variabili coinvolte in questo processo sono molteplici: morfologiche, climatiche, economiche e sociali, ecc.; da ciò comprendere le dinamiche che guidano il cambiamento e prevedere la sua direzione comporta di certo un valore aggiunto per i decisori. Nel caso in esame è stato utilizzato un particolare modello di ANN basato sull’utilizzo del Multi-Layer Perceptron (MLP). Questo modello, a partire dalle transizioni già avvenute in passato, consente di realizzare delle mappe di idoneità al cambiamento futuro. Partendo dalle mappe di idoneità al cambiamento, secondo il principio delle catene di Markov, sono stati realizzati due scenari di possibile cambiamento di destinazione d’uso dei suoli, proiettati nel 2050, al fine di amplificare gli effetti delle driving forces agenti sul territorio. Il primo, lo scenario “A”, è stato realizzato seguendo gli attuali indirizzi politico-economici, senza l’ipotesi di interventi comunitari differenti da quelli attualmente in vigore. Il secondo, lo scenario “B”, è stato realizzato partendo dall’ipotesi di intervento di alcune significative misure comunitarie post 2013, relative sia al nuovo sistema di pagamenti diretti sia alle nuove priorità di sviluppo rurale. Il confronto tra i due scenari ha messo in luce come politiche di settore mirate ed incisive, possano concretamente influenzare il mosaico territoriale, quindi il paesaggio e di conseguenza le condizioni climatico-ambientali.

Politiche agricole europee post 2013: modelli predittivi dei cambiamenti di uso del suolo

COZZI, Mario;ROMANO, Severino;GIGLIO, PAOLO;CATULLO, GIOVANNA
2012-01-01

Abstract

Il settore primario svolge un ruolo fondamentale per il mantenimento dell’equilibrio climatico ambientale e la sua funzione di produzione di beni di pubblica utilità trova oggi notevole riconoscimento all’interno dei programmi di politica agricola comunitaria. Programmi che, a seguito dei cambiamenti climatici e del mutamento delle condizioni del mercato, sono sensibilmente mutati. Ciò ha avuto delle notevoli influenze sul settore agricolo, ed in particolare ha condizionato le scelte colturali degli agricoltori e, di conseguenza, la destinazione d’uso dei suoli agricoli. Le variabili coinvolte in questo processo sono molteplici: morfologiche, climatiche, economiche e sociali, ecc.; da ciò comprendere le dinamiche che guidano il cambiamento e prevedere la sua direzione comporta di certo un valore aggiunto per i decisori. Nel caso in esame è stato utilizzato un particolare modello di ANN basato sull’utilizzo del Multi-Layer Perceptron (MLP). Questo modello, a partire dalle transizioni già avvenute in passato, consente di realizzare delle mappe di idoneità al cambiamento futuro. Partendo dalle mappe di idoneità al cambiamento, secondo il principio delle catene di Markov, sono stati realizzati due scenari di possibile cambiamento di destinazione d’uso dei suoli, proiettati nel 2050, al fine di amplificare gli effetti delle driving forces agenti sul territorio. Il primo, lo scenario “A”, è stato realizzato seguendo gli attuali indirizzi politico-economici, senza l’ipotesi di interventi comunitari differenti da quelli attualmente in vigore. Il secondo, lo scenario “B”, è stato realizzato partendo dall’ipotesi di intervento di alcune significative misure comunitarie post 2013, relative sia al nuovo sistema di pagamenti diretti sia alle nuove priorità di sviluppo rurale. Il confronto tra i due scenari ha messo in luce come politiche di settore mirate ed incisive, possano concretamente influenzare il mosaico territoriale, quindi il paesaggio e di conseguenza le condizioni climatico-ambientali.
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