Il paesaggio sta diventando il tema di un discorso più ampio che coinvolge una riflessione sul modo di costruire territori e società. Esso rappresenta un’ entità spaziale, culturale e sociale che riguarda una società che si interessa di garantire il proprio benessere e si preoccupa di costruire i presupposti di un contesto di vita migliore di quello che si sta costruendo, inventando nuovi orizzonti eco-simbolici. L’intento di questo lavoro è quello di ripartire da alcune delle riflessioni che negli ultimi tempi si stanno portato avanti in Italia, con uno sguardo anche al territorio europeo, sulla possibilità di lavorare sul concetto di paesaggio e sulla dilatazione del suo campo di interessi e di specificità, così come è emerso dal dibattito per l’ applicazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio e dalle occasioni di confronto che il mondo della ricerca da tempo sta dedicando a questo argomento. Il nodo delle numerose questioni emerse può essere ricondotto, in estrema sintesi, alla estensione delle sfere di senso e di competenze del paesaggio fino a farlo coincidere con l’intero territorio, alla “normalizzazione” della dimensione paesistica dentro le procedure ordinarie della pianificazione della città e del territorio avviata in una fase più matura della applicazione della Convenzione di Firenze. Il contesto di riferimento culturale è quello della campagne urbane, intese come una possibile fonte di spazio aperto e bene pubblico per la città e per i cittadini, in riferimento al dibattito che da tempo la École Nationale Superieure du Paysage di Versailles sta portando avanti e che è risultato particolarmente fertile ad interpretare e progettare i paesaggi agricoli periurbani di alcuni contesti meridionali italiani e mediterranei in genere.

Ma anche l'area della campagna rende liberi. Proposte di una campagna urbana dentro una visione paesaggistica

MININNI, MARIAVALERIA
2005-01-01

Abstract

Il paesaggio sta diventando il tema di un discorso più ampio che coinvolge una riflessione sul modo di costruire territori e società. Esso rappresenta un’ entità spaziale, culturale e sociale che riguarda una società che si interessa di garantire il proprio benessere e si preoccupa di costruire i presupposti di un contesto di vita migliore di quello che si sta costruendo, inventando nuovi orizzonti eco-simbolici. L’intento di questo lavoro è quello di ripartire da alcune delle riflessioni che negli ultimi tempi si stanno portato avanti in Italia, con uno sguardo anche al territorio europeo, sulla possibilità di lavorare sul concetto di paesaggio e sulla dilatazione del suo campo di interessi e di specificità, così come è emerso dal dibattito per l’ applicazione dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio e dalle occasioni di confronto che il mondo della ricerca da tempo sta dedicando a questo argomento. Il nodo delle numerose questioni emerse può essere ricondotto, in estrema sintesi, alla estensione delle sfere di senso e di competenze del paesaggio fino a farlo coincidere con l’intero territorio, alla “normalizzazione” della dimensione paesistica dentro le procedure ordinarie della pianificazione della città e del territorio avviata in una fase più matura della applicazione della Convenzione di Firenze. Il contesto di riferimento culturale è quello della campagne urbane, intese come una possibile fonte di spazio aperto e bene pubblico per la città e per i cittadini, in riferimento al dibattito che da tempo la École Nationale Superieure du Paysage di Versailles sta portando avanti e che è risultato particolarmente fertile ad interpretare e progettare i paesaggi agricoli periurbani di alcuni contesti meridionali italiani e mediterranei in genere.
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