Il lavoro ricostruisce la relazione esistente tra monopolio, liberalizzazione e regolazione nel settore in considerazione, che si delinea emblematicamente con riferimento ai cambiamenti involgenti, i servizi pubblici locali, orientati verso modelli organizzativi più affini alle regole della concorrenza ed ai principi comunitari di apertura del mercato. In particolare il lavoro, dopo aver ricostruito il quadro normativo nei suoi aspetti evolutivi, si sofferma in particolare sulla soluzione adottata dal d.lgs. n. 422 e la successiva riforma operata con il d.lgs. n.400/99 che, pur non giungendo a liberalizzare il comparto, hanno imposto la privatizzazione degli operatori e avviato meccanismi competitivi qualificati di concorrenza “per il mercato”, tra i quali la regola volta a consentire l'affidamento dei servizi di trasporto solo a seguito di procedure di evidenza pubblica. Il percorso delineato ha tuttavia subito una battuta d'arresto con l'entrata in vigore dell'art. 35 l 28.12.2008, n.448 e dall'art.14 d.l. 30.9.2003, n.269, che hanno nuovamente dischiuso spazi di affidamento diretto a vantaggio di organismi societari denominati in house, attivi nella gestione di servizi locali a rilevanza economica. In tale contesto ricostruttivo si inserisce l'esame della proposta di riforma contenuta nel disegno di legge delega governativo n.772 del luglio 2006 per il riordino dei servizi pubblici locali che si qualifica per la consapevolezza mostrata in ordine alla necessità di distinguere l'attività di erogazione dalla regolazione, al fine di evitare quella commistione di ruoli identificata quale elemento caratterizzante e causale della staticità del mercato dei servizi pubblici locali, cui non è riuscito a sottrarsi sino in fondo il settore dei trasporti. Il lavoro si chiude con l'esame delle disposizioni, contenute nel disegno di legge, relative al ruolo della partecipazione dei privati ai procedimenti di definizione e verifica degli standard imposti al gestore attraverso l'inserimento nel contratto di servizio o rimessi alla individuazione della carta dei servizi. Sotto tale profilo si sottolinea l'innovatività della proposta che riconosce agli utenti il diritto di far valere in via giustiziale o giurisdizionale il mancato rispetto dei parametri di qualità, definiti nelle carte dei servizi, alla stregua dei quali erogare le prestazioni.

Il servizio del trasporto pubblico locale tra gestione diretta e modelli concorrenziali

IACOVONE, GIOVANNA
2008-01-01

Abstract

Il lavoro ricostruisce la relazione esistente tra monopolio, liberalizzazione e regolazione nel settore in considerazione, che si delinea emblematicamente con riferimento ai cambiamenti involgenti, i servizi pubblici locali, orientati verso modelli organizzativi più affini alle regole della concorrenza ed ai principi comunitari di apertura del mercato. In particolare il lavoro, dopo aver ricostruito il quadro normativo nei suoi aspetti evolutivi, si sofferma in particolare sulla soluzione adottata dal d.lgs. n. 422 e la successiva riforma operata con il d.lgs. n.400/99 che, pur non giungendo a liberalizzare il comparto, hanno imposto la privatizzazione degli operatori e avviato meccanismi competitivi qualificati di concorrenza “per il mercato”, tra i quali la regola volta a consentire l'affidamento dei servizi di trasporto solo a seguito di procedure di evidenza pubblica. Il percorso delineato ha tuttavia subito una battuta d'arresto con l'entrata in vigore dell'art. 35 l 28.12.2008, n.448 e dall'art.14 d.l. 30.9.2003, n.269, che hanno nuovamente dischiuso spazi di affidamento diretto a vantaggio di organismi societari denominati in house, attivi nella gestione di servizi locali a rilevanza economica. In tale contesto ricostruttivo si inserisce l'esame della proposta di riforma contenuta nel disegno di legge delega governativo n.772 del luglio 2006 per il riordino dei servizi pubblici locali che si qualifica per la consapevolezza mostrata in ordine alla necessità di distinguere l'attività di erogazione dalla regolazione, al fine di evitare quella commistione di ruoli identificata quale elemento caratterizzante e causale della staticità del mercato dei servizi pubblici locali, cui non è riuscito a sottrarsi sino in fondo il settore dei trasporti. Il lavoro si chiude con l'esame delle disposizioni, contenute nel disegno di legge, relative al ruolo della partecipazione dei privati ai procedimenti di definizione e verifica degli standard imposti al gestore attraverso l'inserimento nel contratto di servizio o rimessi alla individuazione della carta dei servizi. Sotto tale profilo si sottolinea l'innovatività della proposta che riconosce agli utenti il diritto di far valere in via giustiziale o giurisdizionale il mancato rispetto dei parametri di qualità, definiti nelle carte dei servizi, alla stregua dei quali erogare le prestazioni.
2008
9788884227638
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