Salvatore Sebaste. Il Demone della Forma.

Il volume si inquadra nell'ambito delle ricerche sugli artisti contemporanei dell'Italia meridionale che l'autrice Mariadelaide Cuozzo conduce da alcuni anni. Sia la selezione di oltre sessanta opere illustrata nel volume, che il testo storico-critico dell'autrice, intitolato "Il Demone della Forma", ripercorrono l’intera carriera di Sebaste (Novoli di Lecce, 1939), pittore, scultore, incisore e operatore culturale. Attivo in Puglia e in diverse altre regioni italiane, come anche in più occasioni all’estero, Sebaste ha avuto un ruolo rilevante, a partire dal secondo dopoguerra, per lo sviluppo della situazione artistico-culturale della Basilicata, dove si è trasferito nei primi anni Sessanta fondandovi il primo laboratorio d’incisione della regione e fondando e dirigendo successivamente la Pinacoteca d’Arte Moderna Bernalda-Metaponto, contenente opere di artisti lucani del Novecento. L’artista ha esordito in pittura alla fine degli anni Cinquanta nell’alveo di un neorealismo in chiave popolare con forti accenti espressionistici, per giungere progressivamente, a partire dalla metà degli anni Settanta, a una forma di astrazione intensamente coloristica, a metà strada tra Informale materico, Espressionismo astratto e Surrealismo organico, nutrita da una continua sperimentazione di materiali e tecniche (cera, catrame, cartapesta, olio, collage) e da una grande varietà dei campi di applicazione, dalla pittura alla scultura, dall’incisione al libro d’artista. Il volume, pubblicato in occasione della mostra antologica "Salvatore Sebaste. Il Demone della Forma. Opere dal 1960 ad oggi", promossa dal Comune di Lecce, curata da Mariadelaide Cuozzo e allestita nel 2010 presso il Castello Carlo V di Lecce, è corredato da un regesto bio-bibliografico e contiene un testo istituzionale del Sindaco di Lecce Paolo Perrone e una testimonianza di Raffaello De Ruggieri, presidente della Fondazione Zètema di Matera.