Il livello mare e la linea di costa sono elementi particolarmente mobili, in quanto risentono di tutti i fenomeni geotettonici, climatici e antropici, il primo a scala planetaria, mentre la seconda nell’ambito del bacino dell’unità fisiografica. Con riferimento alle modificazioni della linea di costa, il Mar Mediterraneo, ricco di storia e di popolazioni, offre numerosi esempi di evoluzione mantenutasi abbastanza simile per oltre due millenni su sponde anche relativamente molto lontane, ma fortemente divergente negli ultimi due secoli. Le condizioni climatiche mediamente prevalenti negli ultimi due millenni hanno garantito infatti condizioni di generale sovralluvionamento delle aree di foce e di quelle costiere ad esse circostanti, come documentato dalla posizione di insediamenti antichi, rispetto alle linee di costa recenti. Tali tendenze si mantengono ancora oggi in aree poco densamente popolate, quali sono le coste sud-occidentali e meridionali della Turchia, per le quali si registrano anche sostanziali inesistenti manomissioni nei bacini interni. Altrove, come ben studiato sulla costa ionica della Basilicata e sulla costa bassa intorno alla foce dell’Ofanto, in Puglia, manomissioni antropiche a scala di bacino e della stessa linea di costa evidenziano al presente sensibili condizioni di sconvolgimento degli equilibri. In alcuni casi si tratta di modifiche della distribuzione dei sedimenti, con tratti di costa in erosione e tratti di costa in protendimento. In altri casi, è quello della costa ionica lucana, si tratta di un incommensurabile sconvolgimento ambientale, caratterizzato da erosione netta (differenza tra superficie di costa persa per erosione e superficie della costa in avanzamento) in progressione esponenziale e in generalizzazione del fenomeno erosivo a quasi l’intera costa. L’analisi delle attività antropiche all’interno dei bacini documentano minuziosamente la totalità delle modificazioni apportate ai bacini stessi.

Interventi nei bacini e dinamica delle coste.

SPILOTRO, Giuseppe;CANORA, Filomena;
2004-01-01

Abstract

Il livello mare e la linea di costa sono elementi particolarmente mobili, in quanto risentono di tutti i fenomeni geotettonici, climatici e antropici, il primo a scala planetaria, mentre la seconda nell’ambito del bacino dell’unità fisiografica. Con riferimento alle modificazioni della linea di costa, il Mar Mediterraneo, ricco di storia e di popolazioni, offre numerosi esempi di evoluzione mantenutasi abbastanza simile per oltre due millenni su sponde anche relativamente molto lontane, ma fortemente divergente negli ultimi due secoli. Le condizioni climatiche mediamente prevalenti negli ultimi due millenni hanno garantito infatti condizioni di generale sovralluvionamento delle aree di foce e di quelle costiere ad esse circostanti, come documentato dalla posizione di insediamenti antichi, rispetto alle linee di costa recenti. Tali tendenze si mantengono ancora oggi in aree poco densamente popolate, quali sono le coste sud-occidentali e meridionali della Turchia, per le quali si registrano anche sostanziali inesistenti manomissioni nei bacini interni. Altrove, come ben studiato sulla costa ionica della Basilicata e sulla costa bassa intorno alla foce dell’Ofanto, in Puglia, manomissioni antropiche a scala di bacino e della stessa linea di costa evidenziano al presente sensibili condizioni di sconvolgimento degli equilibri. In alcuni casi si tratta di modifiche della distribuzione dei sedimenti, con tratti di costa in erosione e tratti di costa in protendimento. In altri casi, è quello della costa ionica lucana, si tratta di un incommensurabile sconvolgimento ambientale, caratterizzato da erosione netta (differenza tra superficie di costa persa per erosione e superficie della costa in avanzamento) in progressione esponenziale e in generalizzazione del fenomeno erosivo a quasi l’intera costa. L’analisi delle attività antropiche all’interno dei bacini documentano minuziosamente la totalità delle modificazioni apportate ai bacini stessi.
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