Il contributo intende presentare alcuni risultati di studio derivanti dalla ricognizione e dall’analisi di temi di interesse pedagogico-educativo rintracciati sulle colonne del periodico socialista «La Squilla Lucana», edito tra il 1901 e il 1921 nella regione della Basilicata (Italia). In epoca giolittiana (1901-1915), il Partito Socialista Italiano, infatti, promuove lo spirito propulsore del cambiamento sociale, sia riferendosi alla rivoluzione proletaria e agraria che interessandosi di istruzione e cultura: in Basilicata, in particolare, sostiene numerose prassi di risanamento sociale esponendosi soprattutto per una politica di definitiva risoluzione dell’analfabetismo. «La Squilla Lucana» – giornale fondato dall’avvocato Raffaello Pignatari, leader del movimento socialista e assessore alla Pubblica Istruzione nel 1912 al Comune di Potenza – si conferma quale pregevole modello di stampa di partito e, quindi, mezzo di raccordo del popolo con le proposte e le condotte operative della classe politica socialista del territorio. Il periodico assume un ruolo di spessore in occasione del 1° Congresso di Basilicata contro l’analfabetismo nel settembre del 1912, ponendosi quale principale fonte di informazione del dibattito pedagogico e delle posizioni dei conferenzieri sulla condizione dell’istruzione nella regione. Nel 1917, al 2° congresso, «La Squilla Lucana» si adopera con la stessa partecipazione di cinque anni prima: i contributi ivi pubblicati risultano interessanti giacimenti di informazioni per una ricostruzione del mutamento di temi e nuove emergenze socio-educative. Mancando i periodici di categoria, il giornale si configura, peraltro, come portavoce della sezione regionale dell’Unione Magistrale Nazionale [Barausse, 2002] e di insigni protagonisti dell’educazione - come Domiziano Viola, Edoardo Predome, [cfr. note biografiche in Chiosso, Sani, 2013], Alemi Dionigi, Pietro Marrese. In virtù, pertanto, di un approccio locale della storiografia storico-educativa, lo spoglio e la disamina dei contributi educativi elaborati su periodici generalisti o di partito, come nel caso proposto, confermano l’utilità di una prassi di studio imprescindibile per la ricostruzione puntuale delle questioni scolastico-pedagogiche apparse sulla stampa di primo Novecento in Italia.
Il periodico socialista «La Squilla Lucana» a favore dell’istruzione nella Basilicata del primo Novecento
Clelia Tomasco
2018-01-01
Abstract
Il contributo intende presentare alcuni risultati di studio derivanti dalla ricognizione e dall’analisi di temi di interesse pedagogico-educativo rintracciati sulle colonne del periodico socialista «La Squilla Lucana», edito tra il 1901 e il 1921 nella regione della Basilicata (Italia). In epoca giolittiana (1901-1915), il Partito Socialista Italiano, infatti, promuove lo spirito propulsore del cambiamento sociale, sia riferendosi alla rivoluzione proletaria e agraria che interessandosi di istruzione e cultura: in Basilicata, in particolare, sostiene numerose prassi di risanamento sociale esponendosi soprattutto per una politica di definitiva risoluzione dell’analfabetismo. «La Squilla Lucana» – giornale fondato dall’avvocato Raffaello Pignatari, leader del movimento socialista e assessore alla Pubblica Istruzione nel 1912 al Comune di Potenza – si conferma quale pregevole modello di stampa di partito e, quindi, mezzo di raccordo del popolo con le proposte e le condotte operative della classe politica socialista del territorio. Il periodico assume un ruolo di spessore in occasione del 1° Congresso di Basilicata contro l’analfabetismo nel settembre del 1912, ponendosi quale principale fonte di informazione del dibattito pedagogico e delle posizioni dei conferenzieri sulla condizione dell’istruzione nella regione. Nel 1917, al 2° congresso, «La Squilla Lucana» si adopera con la stessa partecipazione di cinque anni prima: i contributi ivi pubblicati risultano interessanti giacimenti di informazioni per una ricostruzione del mutamento di temi e nuove emergenze socio-educative. Mancando i periodici di categoria, il giornale si configura, peraltro, come portavoce della sezione regionale dell’Unione Magistrale Nazionale [Barausse, 2002] e di insigni protagonisti dell’educazione - come Domiziano Viola, Edoardo Predome, [cfr. note biografiche in Chiosso, Sani, 2013], Alemi Dionigi, Pietro Marrese. In virtù, pertanto, di un approccio locale della storiografia storico-educativa, lo spoglio e la disamina dei contributi educativi elaborati su periodici generalisti o di partito, come nel caso proposto, confermano l’utilità di una prassi di studio imprescindibile per la ricostruzione puntuale delle questioni scolastico-pedagogiche apparse sulla stampa di primo Novecento in Italia.File | Dimensione | Formato | |
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