"Siamo eredi di una civiltà", scrive Remo Bodei ad introduzione di questo volume, "in cui la repressione degli istinti e il precetto di elevarsi al di sopra di essi verso la ragione o le vette spirituali dell'anima ha creato l'infelicità di molte generazioni ed ha, nello stesso tempo, giustificato l'autoritarismo [...]. Occorre liberare l'io dalla barriera che lo ha per millenni separato dal mondo, costringendolo all'isolamento in un 'plumbeo disagio' e facendo in lui deperire la 'nostalgia del deserto', il desiderio della libertà". Il compito inaggirabile di questo lavoro è pertanto quello di mostrare come nel contesto di una dimensione estetica matura, il libero sviluppo degli istinti affermativi, raffinati o spiritualizzati, al di là delle istituzioni del principio di prestazione, non riattiverebbe semplicemente, come sostiene Freud, fasi precivili e infantili, ma trasformerebbe il contenuto pervertito di queste fasi. L'oltreuomo di Nietzsche, che sperimenta sempre nuove versioni di se stesso secondo un'etica della responsabilità, non è che questo spontaneo sviluppo di possibilità rese tra loro compatibili.
La persistenza dell'istinto. Pulsioni vitali dell'esistenza. Presentazione di Remo Bodei
Riccardo Roni;
2007-01-01
Abstract
"Siamo eredi di una civiltà", scrive Remo Bodei ad introduzione di questo volume, "in cui la repressione degli istinti e il precetto di elevarsi al di sopra di essi verso la ragione o le vette spirituali dell'anima ha creato l'infelicità di molte generazioni ed ha, nello stesso tempo, giustificato l'autoritarismo [...]. Occorre liberare l'io dalla barriera che lo ha per millenni separato dal mondo, costringendolo all'isolamento in un 'plumbeo disagio' e facendo in lui deperire la 'nostalgia del deserto', il desiderio della libertà". Il compito inaggirabile di questo lavoro è pertanto quello di mostrare come nel contesto di una dimensione estetica matura, il libero sviluppo degli istinti affermativi, raffinati o spiritualizzati, al di là delle istituzioni del principio di prestazione, non riattiverebbe semplicemente, come sostiene Freud, fasi precivili e infantili, ma trasformerebbe il contenuto pervertito di queste fasi. L'oltreuomo di Nietzsche, che sperimenta sempre nuove versioni di se stesso secondo un'etica della responsabilità, non è che questo spontaneo sviluppo di possibilità rese tra loro compatibili.File | Dimensione | Formato | |
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