Le formazioni urbane cosiddette “città scavate” in area Mediterranea, rappresentano una delle forme più antiche ed archetipiche di costruire spazi e di abitare un luogo. In questo complesso sistema integrato geologico e rupestre, la città antica di Matera si è evoluta. La sua forma insediativa, in continuità con le preesistenze fisiche, con la favorevole posizione geografica, con i caratteri topografici e gli assetti morfologici del territorio, ha permesso la nascita di un sistema organizzato di architetture di sottrazione. La traduzione formale e tipologica delle abitazioni segue logiche compositive e modelli abitativi misurati dall’esperienza praticata nei secoli con le necessità adattive di resilienza dell’uomo che ha modellato i materiali e la città scolpendola in un continuo tra tecniche di scavo e costruzione con precisione spaziale analoga ai principi dell’arte di costruire urbana. La rilettura critica di questo patrimonio architettonico riparte dai segni storicizzati presenti sulle pareti degli spazi ipogei con usi diversi allo scopo di ricostruire alcune pratiche costruttive, modalità di insediamento e modi di abitare la città rupestre come fatto collettivo e a un tempo domestico. Fra le abitazioni scavate vi sono anche “edifici specialistici” quali conventi, chiese, monasteri ed è proprio nell’architettura di San Pietro Barisano, si è sperimentato, mediante un lavoro congiunto multidisciplinare, nuovi metodi di narrazione integrata con tecnologie digitali, al fine di restituire una misura percettiva immersiva delle forme con cui si è stratificata nel tempo questa complessa e unica costruzione umana.
Matera, una città a misura umana tra segni costruttivi e sapienza collettiva.
Antonio Conte
;Roberto Pedone;Ali Yaser Jafari
2024-01-01
Abstract
Le formazioni urbane cosiddette “città scavate” in area Mediterranea, rappresentano una delle forme più antiche ed archetipiche di costruire spazi e di abitare un luogo. In questo complesso sistema integrato geologico e rupestre, la città antica di Matera si è evoluta. La sua forma insediativa, in continuità con le preesistenze fisiche, con la favorevole posizione geografica, con i caratteri topografici e gli assetti morfologici del territorio, ha permesso la nascita di un sistema organizzato di architetture di sottrazione. La traduzione formale e tipologica delle abitazioni segue logiche compositive e modelli abitativi misurati dall’esperienza praticata nei secoli con le necessità adattive di resilienza dell’uomo che ha modellato i materiali e la città scolpendola in un continuo tra tecniche di scavo e costruzione con precisione spaziale analoga ai principi dell’arte di costruire urbana. La rilettura critica di questo patrimonio architettonico riparte dai segni storicizzati presenti sulle pareti degli spazi ipogei con usi diversi allo scopo di ricostruire alcune pratiche costruttive, modalità di insediamento e modi di abitare la città rupestre come fatto collettivo e a un tempo domestico. Fra le abitazioni scavate vi sono anche “edifici specialistici” quali conventi, chiese, monasteri ed è proprio nell’architettura di San Pietro Barisano, si è sperimentato, mediante un lavoro congiunto multidisciplinare, nuovi metodi di narrazione integrata con tecnologie digitali, al fine di restituire una misura percettiva immersiva delle forme con cui si è stratificata nel tempo questa complessa e unica costruzione umana.File | Dimensione | Formato | |
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