Nelle aree interne del nostro Paese, la precarietà dei servizi essenziali, come quelli legati all’istruzione, rappresenta un forte ostacolo per lo sviluppo culturale e sociale delle comunità. Il contributo si incentra sulla questione delle piccole scuole nei territori più fragili, sulla misura e sulla funzione degli spazi, proponendo una riflessione sull’attuale impiego e sullo stato di conservazione del patrimonio scolastico. Si tratta spesso di “contenitori pubblici” di cultura, riconvertiti per raccogliere e narrare il ricco patrimonio materiale altrimenti dimenticato. La ricerca, che si sviluppa in collaborazione con gli enti locali, suggerisce nuove metodologie di analisi e catalogazione delle architetture legate all’istruzione, prefigurando nuovi usi relazionati alle esigenze del territorio. È fondamentale indagare e rilevare il rapporto tra manufatto e contesto, tra spazi aperti e chiusi, abbattendo i limiti e riconoscendo, all’intera infrastruttura scolastica, il ruolo di presidio territoriale di comunità. Nell’area interna lucana della Montagna Materana, un esempio emblematico è rappresentato dall’ex scuola elementare di via Roma a Stigliano, oggi riconvertita e riconosciuta dalla comunità come centro civico. Le sperimenta- zioni in atto indagano come insediare, in maniera permanente, nuovi spazi e servizi legati alla crescita delle comunità, allargando il perimetro dell’istruzione alla cultura, al benessere e allo sviluppo futuro di queste piccole realtà.
Architetture scolastiche fuori scala: disegnare nuovi spazi collettivi a misura delle comunità
Marianna Calia;Emanuela Borsci
;Rossella Laera
2024-01-01
Abstract
Nelle aree interne del nostro Paese, la precarietà dei servizi essenziali, come quelli legati all’istruzione, rappresenta un forte ostacolo per lo sviluppo culturale e sociale delle comunità. Il contributo si incentra sulla questione delle piccole scuole nei territori più fragili, sulla misura e sulla funzione degli spazi, proponendo una riflessione sull’attuale impiego e sullo stato di conservazione del patrimonio scolastico. Si tratta spesso di “contenitori pubblici” di cultura, riconvertiti per raccogliere e narrare il ricco patrimonio materiale altrimenti dimenticato. La ricerca, che si sviluppa in collaborazione con gli enti locali, suggerisce nuove metodologie di analisi e catalogazione delle architetture legate all’istruzione, prefigurando nuovi usi relazionati alle esigenze del territorio. È fondamentale indagare e rilevare il rapporto tra manufatto e contesto, tra spazi aperti e chiusi, abbattendo i limiti e riconoscendo, all’intera infrastruttura scolastica, il ruolo di presidio territoriale di comunità. Nell’area interna lucana della Montagna Materana, un esempio emblematico è rappresentato dall’ex scuola elementare di via Roma a Stigliano, oggi riconvertita e riconosciuta dalla comunità come centro civico. Le sperimenta- zioni in atto indagano come insediare, in maniera permanente, nuovi spazi e servizi legati alla crescita delle comunità, allargando il perimetro dell’istruzione alla cultura, al benessere e allo sviluppo futuro di queste piccole realtà.File | Dimensione | Formato | |
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