Lo studio, redatto con metodo filologico rigoroso, offre l’analisi dei pezzi di una importante collezione privata di beni archeologici custoditi presso l’abitazione di una famiglia potentina. Il catalogo dei reperti, probabilmente provenienti da ricchi corredi funerari dell’Italia Meridionale di età arcaica e di IV-III secolo a.C., evidenzia l’importanza della raccolta, frutto di selezioni colte e rafinate, e uno spaccato sul fenomeno del collezionismo privato in Basilicata. Si tratta principalmente di ceramiche antiche di varia tipologia (indigene, figurate, sovraddipinte e a vernice nera) e, in minor misura, di altre classi di materiali (piccole terrecotte figurate, ornamenta, monete e altri oggetti in metallo), che l’autore presenta analiticamente, cercando altresì di recuperarne, ove possibile, i contesti originari di provenienza, ormai irrimediabilmente perduti. Di particolare importanza risultano le ceramiche indigene, a figure rosse, sovraddipinte e, in minor misura, a vernice nera, con le loro peculiarità produttive e distributive, che sembrano circoscrivere i principali bacini di approvvigionamento della collezione al comparto bradanico e materano, alla Daunia centro-meridionale e alla Lucania interna a cui, benché in proporzioni senz’altro residuali, si possono aggiungere anche l’area salentina e quella della Campania tirrenica.
GOCCE DI ANTICHE MEMORIE. MATERIALI MAGNOGRECI DA UNA COLLEZIONE PRIVATA DI POTENZA
Fabio Donnici
2024-01-01
Abstract
Lo studio, redatto con metodo filologico rigoroso, offre l’analisi dei pezzi di una importante collezione privata di beni archeologici custoditi presso l’abitazione di una famiglia potentina. Il catalogo dei reperti, probabilmente provenienti da ricchi corredi funerari dell’Italia Meridionale di età arcaica e di IV-III secolo a.C., evidenzia l’importanza della raccolta, frutto di selezioni colte e rafinate, e uno spaccato sul fenomeno del collezionismo privato in Basilicata. Si tratta principalmente di ceramiche antiche di varia tipologia (indigene, figurate, sovraddipinte e a vernice nera) e, in minor misura, di altre classi di materiali (piccole terrecotte figurate, ornamenta, monete e altri oggetti in metallo), che l’autore presenta analiticamente, cercando altresì di recuperarne, ove possibile, i contesti originari di provenienza, ormai irrimediabilmente perduti. Di particolare importanza risultano le ceramiche indigene, a figure rosse, sovraddipinte e, in minor misura, a vernice nera, con le loro peculiarità produttive e distributive, che sembrano circoscrivere i principali bacini di approvvigionamento della collezione al comparto bradanico e materano, alla Daunia centro-meridionale e alla Lucania interna a cui, benché in proporzioni senz’altro residuali, si possono aggiungere anche l’area salentina e quella della Campania tirrenica.File | Dimensione | Formato | |
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