Gli Autori analizzano le evidenze sperimentali relative allo studio delle prestazioni reologiche, alle basse temperature, di un legante bituminoso di media gradazione (80/100) additivato con fibre per il confezionamento di SMA (Split Mastix Asphalt o Stone Mastix Asphalt). In particolare nella presente memoria, tramite apparato B.B.R. (Bending Beam Rheometer), viene proposto l’impiego di fibre a struttura microfibrillata e/o in polvere, in alternativa ai cosiddetti “pellets”, cioè a fibre di provenienza industriale che, utilizzate in una prima fase d’indagine, hanno dimostrato di non essere facilmente miscibili con il legante, se non ad elevatissime temperature (T>200°C). In tal senso trova giustificazione il ricorso a fibre di cellulosa, fibre di lana di roccia e polverino di gomma. Le percentuali in peso, rispetto al legante, delle fibre utilizzate nelle sperimentazioni di laboratorio risultano definite sia tenendo conto della percentuale minima consigliata dalla letteratura tecnica per gli SMA, sia valutando oggettivamente le percentuali più idonee in termini di lavorabilità e di migliore risposta reologica del legante. Numerose prove di laboratorio sono state all’uopo condotte sul legante additivato con percentuali di fibre crescenti dal 2 al 6% in un range di temperature di mescolamento delimitato dall’intervallo 130-200°C. Le sperimentazioni alle basse temperature (-10, -15, -20, -25°C), a mezzo di B.B.R., hanno consentito di caratterizzare prestazionalmente i leganti testati, fornendo nel contempo utili indicazioni ai fini del loro impiego per il confezionamento di SMA.
Analisi reologica alle basse temperature di un legante bituminoso additivato con fibre
AGOSTINACCHIO, Michele;OLITA, Saverio
2002-01-01
Abstract
Gli Autori analizzano le evidenze sperimentali relative allo studio delle prestazioni reologiche, alle basse temperature, di un legante bituminoso di media gradazione (80/100) additivato con fibre per il confezionamento di SMA (Split Mastix Asphalt o Stone Mastix Asphalt). In particolare nella presente memoria, tramite apparato B.B.R. (Bending Beam Rheometer), viene proposto l’impiego di fibre a struttura microfibrillata e/o in polvere, in alternativa ai cosiddetti “pellets”, cioè a fibre di provenienza industriale che, utilizzate in una prima fase d’indagine, hanno dimostrato di non essere facilmente miscibili con il legante, se non ad elevatissime temperature (T>200°C). In tal senso trova giustificazione il ricorso a fibre di cellulosa, fibre di lana di roccia e polverino di gomma. Le percentuali in peso, rispetto al legante, delle fibre utilizzate nelle sperimentazioni di laboratorio risultano definite sia tenendo conto della percentuale minima consigliata dalla letteratura tecnica per gli SMA, sia valutando oggettivamente le percentuali più idonee in termini di lavorabilità e di migliore risposta reologica del legante. Numerose prove di laboratorio sono state all’uopo condotte sul legante additivato con percentuali di fibre crescenti dal 2 al 6% in un range di temperature di mescolamento delimitato dall’intervallo 130-200°C. Le sperimentazioni alle basse temperature (-10, -15, -20, -25°C), a mezzo di B.B.R., hanno consentito di caratterizzare prestazionalmente i leganti testati, fornendo nel contempo utili indicazioni ai fini del loro impiego per il confezionamento di SMA.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.