La valutazione delle strutture esistenti e la conseguente progettazione degli interventi, così come la progettazione del nuovo, può essere affrontata con l’ausilio di analisi statiche, lineari e non lineari, a patto che la costruzione soddisfi alcuni requisiti di regolarità, geometrici e dinamici, prescritti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008). In tali condizioni, le forze statiche equivalenti da applicare alla struttura, per simulare l’effetto delle azioni sismiche, vengono calcolate facendo riferimento a una relazione semplificata che lega il periodo fondamentale di oscillazione all’altezza della struttura e alla tipologia strutturale. In linea più generale, il periodo fondamentale di oscillazione dipende principalmente dalla distribuzione delle masse e delle rigidezze sulla struttura, ma è fortemente influenzato anche da ulteriori fattori quali: la regolarità strutturale, in pianta e in elevazione, il numero di piani, la distribuzione degli elementi non strutturali e l’interazione con il terreno di fondazione. Diversi codici internazionali propongono relazioni semplificate, ognuna particolarizzata alle caratteristiche tipologiche e strutturali presenti sul territorio di competenza, legate a pochi parametri direttamente ricavabili da un semplice rilievo geometrico della struttura. Il presente studio, a carattere numerico e sperimentale, ha l’obiettivo di confrontare il periodo fondamentale di oscillazione misurato su diverse strutture intelaiate in cemento armato, ubicate in Basilicata, con il periodo stimato con l’ausilio della formula 7.3.5 proposta dalle NTC 2008 ed effettuare alcune considerazioni in merito alla valutazione della sicurezza strutturale sia nei confronti degli Stati Limite di Esercizio (SLE) che degli Stati Limite Ultimi (SLU).

Valutazione del Periodo fondamentale di strutture in calcestruzzo armato intelaiate e confronto con i valori di norma (NTC 2008)

Felice Carlo Ponzo;Rocco Ditommaso;Gianluca Auletta;Chiara Iacovino;Antonella Nigro;Domenico S. Nigro
2015-01-01

Abstract

La valutazione delle strutture esistenti e la conseguente progettazione degli interventi, così come la progettazione del nuovo, può essere affrontata con l’ausilio di analisi statiche, lineari e non lineari, a patto che la costruzione soddisfi alcuni requisiti di regolarità, geometrici e dinamici, prescritti dalle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2008). In tali condizioni, le forze statiche equivalenti da applicare alla struttura, per simulare l’effetto delle azioni sismiche, vengono calcolate facendo riferimento a una relazione semplificata che lega il periodo fondamentale di oscillazione all’altezza della struttura e alla tipologia strutturale. In linea più generale, il periodo fondamentale di oscillazione dipende principalmente dalla distribuzione delle masse e delle rigidezze sulla struttura, ma è fortemente influenzato anche da ulteriori fattori quali: la regolarità strutturale, in pianta e in elevazione, il numero di piani, la distribuzione degli elementi non strutturali e l’interazione con il terreno di fondazione. Diversi codici internazionali propongono relazioni semplificate, ognuna particolarizzata alle caratteristiche tipologiche e strutturali presenti sul territorio di competenza, legate a pochi parametri direttamente ricavabili da un semplice rilievo geometrico della struttura. Il presente studio, a carattere numerico e sperimentale, ha l’obiettivo di confrontare il periodo fondamentale di oscillazione misurato su diverse strutture intelaiate in cemento armato, ubicate in Basilicata, con il periodo stimato con l’ausilio della formula 7.3.5 proposta dalle NTC 2008 ed effettuare alcune considerazioni in merito alla valutazione della sicurezza strutturale sia nei confronti degli Stati Limite di Esercizio (SLE) che degli Stati Limite Ultimi (SLU).
2015
978-88-940985-6-3
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