La città di Matera si è sviluppata nel tempo trasformando i sistemi territoriali naturali e modificandone equilibri giungendo all’attuale configurazione urbanistica nella quale sono ben leggibili gli effetti indotti dalle scelte urbanistiche ed infrastrutturali sulla componente naturale dei deflussi superficiali. Le trasformazioni che hanno interessato le componenti morfologiche principali del territorio materano vengono analizzate osservando, al variare del tempo, l’insieme correlato dei bacini urbani, all’interno dei quali viene analizzata la dinamica di formazione dei deflussi superficiali prodotti dalle precipitazioni. L’afflusso meteorico viene, cioè, utilizzato come forzante che, applicata al territorio, genera un deflusso superficiale che, dipendendo strettamente dalle condizioni morfologiche e dallo stato delle aree interessate, permette di leggere sinteticamente gli effetti delle trasformazioni operate. Descrivendo le modifiche dei bacini urbani, a partire dalla loro condizione naturale, ovvero di assenza di urbanizzazioni, e stimandone i deflussi superficiali è possibile ottenere utili indicazioni sugli aspetti correlati all’esigenza di protezione dalle acque superficiali (regimazione) e di sostenibilità e vivibilità urbana (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030), indispensabili a supportare qualunque politica di sviluppo e programmazione infrastrutturale ed urbanistica. Infatti in un Bacino Urbano la formazione dei deflussi superficiali è influenzata dalla forma, dalle dimensioni, dalla pendenza, dalla permeabilità delle aree interessate e dalle caratteristiche della rete di compluvi che convogliano i deflussi attraverso il bacino, fino all’estremità di valle. La conformazione di un bacino urbano e dei compluvi che lo attraversano, risente direttamente o indirettamente delle trasformazioni operate dalle urbanizzazioni. Quindi, il processo di formazione dei deflussi superficiali consente di misurare l’impatto e la sostenibilità delle trasformazioni operate. In tale schematizzazione, le diverse porzioni territoriali vengono ad essere connesse dai rispettivi deflussi superficiali che permettono anche di misurare l’influenza che ciascuna area esercita sull’altra. La declinazione del ruolo attribuito alle diverse aree (alta-intermedia-bassa, monte-valle) contribuisce a riconoscere i rapporti fra i differenti luoghi urbanizzati e non, ed assicura un’efficacie lettura delle complessità coinvolte nei processi di trasformazione urbana e territoriale. Le analisi possono essere condotte con differente sensibilità, variando la sezione di chiusura rispetto alla quale viene individuato il bacino. Ciò permette analisi multi scalari, ma nel rispetto dei medesimi principi idraulici fondamentali che disciplinano il moto idraulico e, quindi, assicurando la piena omogeneità dei risultati prodotti, che possono essere confrontati tra loro, o con differenti situazioni campione, al fine di ottenere utili indicazioni quantitative degli impatti conseguenti.

Giornate dell'Idrologia della Società Idrologica Italiana 2022

Ruggero Ermini
;
Carmen Fattore
2022-01-01

Abstract

La città di Matera si è sviluppata nel tempo trasformando i sistemi territoriali naturali e modificandone equilibri giungendo all’attuale configurazione urbanistica nella quale sono ben leggibili gli effetti indotti dalle scelte urbanistiche ed infrastrutturali sulla componente naturale dei deflussi superficiali. Le trasformazioni che hanno interessato le componenti morfologiche principali del territorio materano vengono analizzate osservando, al variare del tempo, l’insieme correlato dei bacini urbani, all’interno dei quali viene analizzata la dinamica di formazione dei deflussi superficiali prodotti dalle precipitazioni. L’afflusso meteorico viene, cioè, utilizzato come forzante che, applicata al territorio, genera un deflusso superficiale che, dipendendo strettamente dalle condizioni morfologiche e dallo stato delle aree interessate, permette di leggere sinteticamente gli effetti delle trasformazioni operate. Descrivendo le modifiche dei bacini urbani, a partire dalla loro condizione naturale, ovvero di assenza di urbanizzazioni, e stimandone i deflussi superficiali è possibile ottenere utili indicazioni sugli aspetti correlati all’esigenza di protezione dalle acque superficiali (regimazione) e di sostenibilità e vivibilità urbana (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030), indispensabili a supportare qualunque politica di sviluppo e programmazione infrastrutturale ed urbanistica. Infatti in un Bacino Urbano la formazione dei deflussi superficiali è influenzata dalla forma, dalle dimensioni, dalla pendenza, dalla permeabilità delle aree interessate e dalle caratteristiche della rete di compluvi che convogliano i deflussi attraverso il bacino, fino all’estremità di valle. La conformazione di un bacino urbano e dei compluvi che lo attraversano, risente direttamente o indirettamente delle trasformazioni operate dalle urbanizzazioni. Quindi, il processo di formazione dei deflussi superficiali consente di misurare l’impatto e la sostenibilità delle trasformazioni operate. In tale schematizzazione, le diverse porzioni territoriali vengono ad essere connesse dai rispettivi deflussi superficiali che permettono anche di misurare l’influenza che ciascuna area esercita sull’altra. La declinazione del ruolo attribuito alle diverse aree (alta-intermedia-bassa, monte-valle) contribuisce a riconoscere i rapporti fra i differenti luoghi urbanizzati e non, ed assicura un’efficacie lettura delle complessità coinvolte nei processi di trasformazione urbana e territoriale. Le analisi possono essere condotte con differente sensibilità, variando la sezione di chiusura rispetto alla quale viene individuato il bacino. Ciò permette analisi multi scalari, ma nel rispetto dei medesimi principi idraulici fondamentali che disciplinano il moto idraulico e, quindi, assicurando la piena omogeneità dei risultati prodotti, che possono essere confrontati tra loro, o con differenti situazioni campione, al fine di ottenere utili indicazioni quantitative degli impatti conseguenti.
2022
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