Una delle numerose soluzioni adottate dall’uomo nella trasformazione dei territori a scopo insediativo è ben riconoscibile nella multiforme varietà dei siti rupestri che hanno segnato i paesaggi antropizzati per secoli, laddove le peculiarità geologiche ne avevano resa possibile, e a volte suggerita, la realizzazione. I siti rupestri sono ovunque testimonianza di sperimentazioni di soluzioni sostenibili, sia per la semplice sopravvivenza che per uno sviluppo completo e favorevole all'occupazione antropica. Costituiscono altresì testimonianze di saperi e modelli di insediamento secondo uno stile di vita che non è più considerato espressione di subalternità o marginalità culturale, ma piuttosto una meravigliosa capacità di trovare un equilibrio in situazioni spesso estreme in termini di disponibilità di risorse, tecnologia e condizioni climatiche. Diverse scelte hanno determinato e caratterizzato tale modo di abitare: la disponibilità di un ambiente con caratteristiche geologiche e geomorfologiche adatte, la scelta climatica, le risorse naturali a disposizione, la massima economia derivante dall’uso quasi esclusivo dei materiali locali, la capacità di una mimetizzazione nella natura per consentire la possibilità di una difesa dal nemico. Le analisi e gli studi sul patrimonio rupestre hanno preso in considerazione fino ad ora molteplici aspetti che vanno dall’inquadramento delle peculiarità geomorfologiche e geologiche delle aree interessate da tale fenomeno, al posizionamento di esso nell’evolversi dei fenomeni insediativi di età preistorica e protostorica e poi a seguire fino al medioevo e alle epoche più recenti.
Gli insediamenti rupestri. Matera e il meridione italiano
Francesca Sogliani
2023-01-01
Abstract
Una delle numerose soluzioni adottate dall’uomo nella trasformazione dei territori a scopo insediativo è ben riconoscibile nella multiforme varietà dei siti rupestri che hanno segnato i paesaggi antropizzati per secoli, laddove le peculiarità geologiche ne avevano resa possibile, e a volte suggerita, la realizzazione. I siti rupestri sono ovunque testimonianza di sperimentazioni di soluzioni sostenibili, sia per la semplice sopravvivenza che per uno sviluppo completo e favorevole all'occupazione antropica. Costituiscono altresì testimonianze di saperi e modelli di insediamento secondo uno stile di vita che non è più considerato espressione di subalternità o marginalità culturale, ma piuttosto una meravigliosa capacità di trovare un equilibrio in situazioni spesso estreme in termini di disponibilità di risorse, tecnologia e condizioni climatiche. Diverse scelte hanno determinato e caratterizzato tale modo di abitare: la disponibilità di un ambiente con caratteristiche geologiche e geomorfologiche adatte, la scelta climatica, le risorse naturali a disposizione, la massima economia derivante dall’uso quasi esclusivo dei materiali locali, la capacità di una mimetizzazione nella natura per consentire la possibilità di una difesa dal nemico. Le analisi e gli studi sul patrimonio rupestre hanno preso in considerazione fino ad ora molteplici aspetti che vanno dall’inquadramento delle peculiarità geomorfologiche e geologiche delle aree interessate da tale fenomeno, al posizionamento di esso nell’evolversi dei fenomeni insediativi di età preistorica e protostorica e poi a seguire fino al medioevo e alle epoche più recenti.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
BIZANTINI_Sogliani.pdf
solo utenti autorizzati
Descrizione: file della pubblicazione scientifica
Tipologia:
Pdf editoriale
Licenza:
Versione editoriale
Dimensione
644.17 kB
Formato
Adobe PDF
|
644.17 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.