L’espressione “quadri plastici” o, in lingua francese, “tableaux vivants”, rinvia a una pratica nella quale degli attori reinterpretano sulla scena un quadro o una scultura a soggetto variamente sacro, mitologico o storico, riproponendone le ambientazioni, le pose, gli abbigliamenti e cercando, dunque, di ricrearne fedelmente il clima e le atmosfere. Nella cultura contemporanea sono soprattutto artisti e registi a ricorrere ai quadri plastici, utilizzandoli non come una pratica artistica in sé, ma sostanzialmente come un dispositivo estetico funzionale a produzioni artistiche di carattere performativo. Il tableau vivant, però, è in sé performance in una dimensione di piena autonomia, come dimostra il caso di Avigliano, dove i quadri plastici, nati quasi certamente in contesto festivi e con intenti di tipo essenzialmente devozionale, sono oggi da considerare come un dispositivo attraverso cui una comunità intera si mette in scena, affinando continuamente le proprie performances e adeguandole alle esigenze del mondo contemporaneo. In essi, forme autonome di rappresentazione, sostitutive e non integrative di altre arti, oggi non sono più riconoscibili le funzioni devozionali e rituali che li caratterizzavano in passato nella loro stretta connessione con il sacro e la festa, bensì sono evidenti i significati che ne fanno espressione di una generale estetizzazione della società e della cultura contemporanee.
I Quadri Plastici: citazioni di opere d’arte e pratiche performative autonome
MIRIZZI, Ferdinando Felice
2021-01-01
Abstract
L’espressione “quadri plastici” o, in lingua francese, “tableaux vivants”, rinvia a una pratica nella quale degli attori reinterpretano sulla scena un quadro o una scultura a soggetto variamente sacro, mitologico o storico, riproponendone le ambientazioni, le pose, gli abbigliamenti e cercando, dunque, di ricrearne fedelmente il clima e le atmosfere. Nella cultura contemporanea sono soprattutto artisti e registi a ricorrere ai quadri plastici, utilizzandoli non come una pratica artistica in sé, ma sostanzialmente come un dispositivo estetico funzionale a produzioni artistiche di carattere performativo. Il tableau vivant, però, è in sé performance in una dimensione di piena autonomia, come dimostra il caso di Avigliano, dove i quadri plastici, nati quasi certamente in contesto festivi e con intenti di tipo essenzialmente devozionale, sono oggi da considerare come un dispositivo attraverso cui una comunità intera si mette in scena, affinando continuamente le proprie performances e adeguandole alle esigenze del mondo contemporaneo. In essi, forme autonome di rappresentazione, sostitutive e non integrative di altre arti, oggi non sono più riconoscibili le funzioni devozionali e rituali che li caratterizzavano in passato nella loro stretta connessione con il sacro e la festa, bensì sono evidenti i significati che ne fanno espressione di una generale estetizzazione della società e della cultura contemporanee.File | Dimensione | Formato | |
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